Coldiretti Toscana in aiuto degli allevatori del Centro Italia
FIRENZE. Oggi (7 marzo) nella Capitale, davanti a Montecitorio, la protesta degli agricoltori e degli allevatori delle zone terremotate di Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio per denunciare i ritardi nella ricostruzione. Significativo e caustico al riguardo l’hashtag della manifestazione #stalletradite.
La situazione nelle aree rurali terremotate è drammatica – denuncia Coldiretti – si contano danni diretti ed indiretti per 2,3 miliardi tra strade e infrastrutture, case rurali, stalle, fienili, magazzini ma anche stabilimenti di trasformazione, rivendite, macchine agricole, macchinari di lavorazione e animali morti e feriti ai quali vanno aggiunte le perdite per il crollo della produzione di latte e delle coltivazioni e per gli effetti negativi sul commercio per la fuga dei turisti e dei residenti. Sono 25mila le aziende agricole e le stalle nei 131 comuni terremotati con 292mila ettari di terreni agricoli coltivati soprattutto a seminativi e prati e pascoli da imprese per la quasi totalità a gestione familiare (96,5%), secondo le elaborazioni Coldiretti sull’ultimo censimento Istat.
Di fronte a questa situazione di assoluta emergenza Coldiretti Toscana rilancia sul fronte della solidarietà. “Nel corso dei mesi passati la “solidarietà contadina” ci ha portato ad inviare nelle zone colpite dal sisma prima roulotte e moduli abitativi – dice Tulio Marcelli Presidente di Coldiretti Toscana – poi abbiamo attivato la vendita delle Caciotte della Solidarietà in tutti i Mercati Campagna Amica della nostra regione, che hanno visto una vera e propria gara di solidarietà tra i consumatori toscani. Successivamente con l’iniziativa “dona un ballone” i tir Coldiretti carichi di fieno hanno solcato le strade con destinazione Abruzzo e Marche. Adesso è il momento delle “mungitrici della solidarietà”. Stanno per prendere il via due mungitrici a carrello, a doppio gruppo di mungitura, che saranno inviate agli allevatori di bovini che verranno segnalati dalla nostra unità di crisi presso Coldiretti nazionale”.
“Queste zone – ricorda Antonio De Concilio, Direttore di Coldiretti Toscana – sono caratterizzate da una significativa presenza di allevamenti con circa 65 mila bovini, 40mila pecore e oltre 11mila maiali dalle quali si evidenzia anche un fiorente indotto agroindustriale con caseifici, salumifici e frantoi dai quali si ottengono specialità di pregio famose in tutto il mondo. Il crollo di stalle, fienili, caseifici e la strage di animali hanno limitato l’attività produttiva nelle campagne per questo abbiamo deciso di inviare queste mungitrici ai nostri colleghi meno fortunati, per poter dare un seppur piccolo contributo utile a conservare uno dei gioielli dello straordinario patrimonio dei nostri territorii”.