Il 12 maggio scade l’avviso per valutazione di pre-ammissibilità delle candidature dei GAL
FIRENZE. Sostegno allo sviluppo locale delle aree rurali Leader, si è aperto il percorso di selezione per i Gruppi di Azione Locale (GAL) che vogliano richiedere finanziamenti delle risorse Feasr previste per la misura 19.1 del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) (Metodo Leader- ‘Supporto preparatorio’).
Composto di due fasi, l’iter per partecipare al bando vede una prima tappa il 12 maggio, data in cui scade l’avviso per valutazione di pre-ammissibilità delle candidature dei GAL che intendano elaborare e attuare, attraverso il metodo Leader, le strategie di Sviluppo locale (SSL) 2023-27.
I candidati che avranno superato positivamente la verifica di pre-ammissibilità potranno accedere alla seconda fase che, entro il prossimo mese di giugno, vedrà pubblicato il bando con scadenza entro metà ottobre per la selezione, valutazione e approvazione delle Strategie di sviluppo locale.
L’Avviso a Manifestare interesse prevede che ogni gruppo di azione locale (GAL) che rispetti determinati requisiti di ammissibilità, possa richiedere un contributo massimo di circa 82.000 euro a copertura delle spese di preparazione delle strategie di sviluppo locale che dovranno essere poi realizzate nel corso della nuova programmazione Feasr 2023-2027 (elaborazione di studi e analisi dell’area territoriale, iniziative di animazione, formazione del personale dei GAL e dei portatori di interesse locale).
La dotazione complessiva a disposizione è pari a 700.000 euro.
Possono partecipare all’Avviso i Gruppi di Azione Locale già costituiti e riconosciuti nella programmazione 2014-22 ed eventuali nuovi Gruppi di Azione Locale che posseggano determinati requisiti di ammissibilità definiti dall’Avviso e che si impegnino a costituirsi formalmente come Gal nella seconda fase.
“Si tratta – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – di un percorso importante e complesso che si lega a quello già attivato per le aree interne e la cosiddetta ‘Toscana diffusa’ e che rende protagonisti i territori con un modello di sviluppo dal basso di fondamentale importanza per far emergere i bisogni ma anche le potenzialità delle aree rurali. I Gal hanno dimostrato di saper cogliere le sfide dei nostri territori e di saper costruire, attraverso un partenariato pubblico-privato, le migliori condizioni per combattere lo spopolamento, promuovere la crescita e l’inclusione sociale, valorizzare il potenziale endogeno delle aree maggiormente svantaggiate e dunque contribuire a ridurre gli squilibri tra aree urbane e rurali mobilitando e ingaggiando tutti i diversi attori del territorio nella costruzione di un futuro possibile e condiviso. Questa esperienza e questo metodo di lavoro così importante non possono che essere un valore per la Regione, da sostenere e sviluppare”.