La scarsità di prodotto spinge i ladri all'azione
ROMA. Le quotazioni dell’olio di oliva sono in forte crescita a causa dello scarso raccolto: così è boom di furti nelle campagne, dove i ladri rubano dalle olive ai fusti di extravergine, con centinaia di quintali di prodotto spariti dalle aziende e dagli uliveti.
Coldiretti lancia l’allarme su un fenomeno che sta creando tensione e paura su tutto il territorio nazionale, con raid di squadre organizzate che in un’ora riescono a raccogliere oltre un quintale di olive, mentre trafugare una cisterna piena di olio può portare un bottino di oltre 200mila euro. Nel giro di pochi giorni – sottolinea la Coldiretti – le forze dell’ordine hanno effettuato decine di arresti ma i tentativi di furti continuano, tanto da aver spinto alcuni agricoltori ad organizzarsi con ronde, mentre altri si sono affidati a istituti di vigilanza, con i camion che trasportano l’extravergine scortati dalla polizia. Olive come diamanti dunque, scortate contro il moltiplicarsi dei tentativi di furti che sono ora all’ordine del giorno dell’analisi dell’Osservatorio sulla criminalita’ nell’agroalimentare promosso dalla Coldiretti anche perche’ il prodotto sottratto alimenta una filiera illegale che provoca danni economici ma anche rischi per la salute. Ad essere colpite sono particolarmente le campagne pugliesi dove si concentra la maggioranza della produzione italiana, ma non solo. In provincia di Foggia – rileva la Coldiretti – una banda di bulgari si era organizzata per ripulire gli uliveti della zona di Cerignola, prima di essere fermata dalle forze dell’ordine. Poco distante operavano altre due squadre, travolta composte da rumeni, anch’essi sorpresi a “ripulire” alberi di olive. Stessa dinamica, ma con italiani protagonisti, nei territori di Bari e Barletta, dove sono finiti in manette cinque persone, che in due distinti colpi hanno portato via 5 quintali di olive. Ladri in azione – continua la Coldiretti – anche nel Trapanese, dove otto persone hanno cercato di rubare addirittura all’interno di un terreno confiscato alla mafia ma sono state sorprese dai carabinieri. Ma i furti non hanno risparmiato neppure il resto della Penisola. In Liguria gli agricoltori sono stati costretti a organizzarsi per difendere le preziose olive taggiasche, vanto della Riviera di Ponente, dalle mani dei banditi. E pure nelle Marche, nel Maceratese, due persone sono state arrestate dopo ave rubato oltre cinquanta chili di olio. Considerata la gravita’ del fenomeno, Coldiretti ha chiesto alle Prefetture sul territorio un intervento per il pattugliamento delle strade piu’ sensibili, per proteggere il transito di tir con a bordo cisterne di olio extravergine, e una piu’ massiccia presenza di forze dell’ordine nelle campagne. Ma si pensa anche all’installazione di videocamere negli uliveti che in Italia contano su un patrimonio di circa 250 milioni di piante su 1,1 milioni di ettari di terreno. Una situazione determinata dall’aumento delle quotazioni che hanno raggiunto la cifra record di 7 euro al chilo alla borsa merci di Bari per effetto del crollo della produzione nazionale di olio di oliva del 35 per cento su un quantitativo – rileva la Coldiretti – di poco superiore alle 300mila tonnellate, mentre anche in Spagna, che e’ tradizionalmente un fornitore dell’Italia, il raccolto e’ dimezzato otto il milione di tonnellate. A pesare sul risultato nazionale sono Puglia e Calabria per le quali si attende una produzione decurtata di piu’ di un terzo rispetto allo scorso anno. A mitigare, in parte, tale risultato c’e’ la Sicilia la cui flessione e’ attesa al -22 per cento. Ma e’ in tutto il Sud che si attendono cali a due cifre con punte di -45 per cento per Basilica e Abruzzo e -40 per cento per la Campania.