SIENA. Quella della potatura è una vera e propria arte moderna, una pratica legata al mondo del giardinaggio molto particolare, che richiede di effettuare tagli precisi e netti. Se per le piante di dimensioni più ridotte e gli alberi ancora piccoli si può ricorrere a coltelli, forbici e altre lame per quelli già adulti e robusti è invece necessario dotarsi di strumenti ad hoc ovvero le motoseghe per la potatura.
Se ne trovano in commercio vari modelli, adatti a soddisfare le più diverse esigenze, anche perché spesso ormai l’attività di potatura rientra nel contesto del fai da te. Esistono motoseghe da potatura di tipo semplice, modelli più professionali e altri ancora sofisticatissimi che consentono di fare lavori con una precisione estrema. Ovviamente più aumenta la potenza dell’attrezzo più sarà necessario possedere un certo livello di abilità ed esperienza. L’utilizzo della motosega nasconde infatti molte insidie e non deve essere preso troppo alla leggera. La scelta dello strumento per la potatura dipenderà quindi in primis da quelle che sono le personali abilità ma anche dalla specifica tipologia di pianta che si ha intenzione di potare.
Il corpo, la barra e le lame: le cose da sapere
La motosega da potatura è un attrezzo indispensabile per i lavori di giardinaggio, soprattutto quando si debbono tagliare rami ingombranti oppure secchi ma anche alberi grandi. Si tratta di un attrezzo provvisto di motore, evoluzione della sega manuale che si rivela senza dubbio molto meno pratica. Nel secondo caso, infatti, il rischio è quello di impiegare molte ore per compiere una stessa operazione e – soprattutto – con un maggiore dispendio di energie. L’attrezzo a motore è composto da un carter, ovvero il corpo, da una catena che fuoriesce da quest’ultimo e che sostiene le lame taglienti e da una barra o spranga che contiene le lame stesse.
Le motoseghe da potatura si imbracciano grazie all’impugnatura che si trova sulla parte superiore del corpo. L’attrezzo viene quindi agevolmente brandito in modo da poter effettuare i tagli più diversi. Come detto, è provvisto di motore a scoppio per cui occorre il carburante per azionarlo. C’è chi ritiene la motosega da potatura un attrezzo inquinante e per questo tende e ricorrere a soluzioni diverse. Bisogna però sottolineare il fatto che in questo settore – sempre in evoluzione – sono stati fatti passi da gigante in tal senso. Il mantra della sostenibilità è infatti ormai trasversale e i modelli di ultima generazione di motoseghe da potatura sono provviste di uno speciale filtro e di una pompa interna per ripulire – in fase di carburazione – l’aria dalla polvere. In tal modo si può ottenere il risultato di un consumo ridotto di carburante. Per quanto riguarda infine il peso di un simile strumento da giardinaggio, bisogna dire che il range è molto ampio così come quello delle dimensioni. Esistono modelli ultra leggeri e modelli che possono pesare anche 2-3 chili, tutto dipende dal tipo di lavoro e dalla frequenza di utilizzo oltre che – come accennato – dalla personale abilità.
L’importanza di una corretta manutenzione dell’attrezzo
Dopo aver utilizzato la motosega da potatura è bene effettuare alcune operazioni di manutenzione ordinaria che ne allungheranno la vita operativa. Il riferimento è in particolare al check relativo ai bulloni della barra, che devono sempre restare ben saldi. Le vibrazioni potrebbero infatti finire per allentarli. Inoltre si dovranno sempre mantenere pulite le parti che compongono l’attrezzo e cercare di evitare il più possibile che si formino incrostazioni. Meglio ricorrere all’aria compressa per compiere questa operazione. Attenzione pure al freno catena e alla frizione: il primo dovrà fermare la catena non appena attivato, mentre invece la seconda dovrà andare ad azionare la catena solo quando si apre effettivamente il gas.