Il direttore generale: “La Toscana può diventare un modello da seguire per lo sviluppo dei prossimi anni”
FIRENZE. “I fatti della strettissima attualità dovuti alla guerra in Ucraina hanno peggiorato una situazione già critica. Da maggio 2020, infatti, abbiamo registrato un aumento complessivo dei costi dei prodotti agricoli del 54%, con i prezzi ai massimi livelli per il gas naturale e i fertilizzanti. Così come aumenti a doppia cifra anche per mangimi, energia elettrica e carburanti”. Lo ha dichiarato il direttore generale di Confagricoltura Toscana, Alessandro Marchionne, in un’intervista al Notiziario dell’Accademia dei Georgofili di cui è accademico onorario.
“L’Italia importa dall’Ucraina il 5% del grano tenero, il 15% di mais, il 40% di olio di semi – ha spiegato –, è necessario interrogarsi su come diventare un Paese più indipendente dal punto di vista energetico ed alimentare, mettendo in discussione, a questo punto, l’architettura appena costruita con il Green Deal di cui la nuova Pac (Politica agricola comune) ne rappresenta in parte lo spirito. Occorre fare affidamento sulla ricerca scientifica e tecnologica, e sulla formazione degli agricoltori”.
Ulteriori difficoltà che si sono palesate in un periodo già complesso, in cui l’agricoltura cercava di rilanciarsi dopo la crisi dovuta alla pandemia. “Questi due lunghi anni – ha aggiunto – hanno avuto un effetto su molti ambiti, non solo sanitario, ma verranno ricordati anche come acceleratori di sviluppo di concetti chiave come l’interdipendenza, la sostenibilità e la mobilità, riportando l’agricoltura al centro dello sviluppo dopo averla sempre considerata la ‘cenerentola’ tra i vari settori”. Uno sviluppo in cui proprio la Toscana può avere un ruolo chiave, “se riuscirà a valorizzare i propri asset, la varietà e qualità colturale, la coesistenza di aziende moderne e piccole realtà di nicchia e la presenza di importanti università e istituzioni pubbliche che abbiano la capacità di dialogare tutte tra loro. Ha tutte le potenzialità per diventare un modello da seguire su base nazionale, ma occorre una pianificazione strategica per ogni filiera agricola e non pensare giorno per giorno”.
Infine, Alessandro Marchionne ha fatto un bilancio sul suo primo mese da direttore generale di Confagricoltura Toscana. “Ciò che bisogna migliorare è la comunicazione, in modo da facilitare alle imprese l’accesso ai finanziamenti. Una delle ragioni per cui l’Italia non sfrutta adeguatamente i fondi europei sta proprio nel non mettersi nei panni del piccolo agricoltore che riceve certe comunicazioni dalla Regione e dalle organizzazioni confederali e, trovandole complesse, rinuncia a partecipare ai bandi. Uno dei miei obiettivi sarà proprio renderla più semplice e accessibile”.
Qui il link all’intervista: https://www.georgofili.info/