Gli agricoltori trasmettono le peculiarità di un territorio e i valori della natura
di Alessandra Siotto
SIENA. Anche lontano dai periodi di vacanza, si fa un gran parlare di agriturismo, ma in pochi sanno veramente cos’è e quali sono le peculiarità di questo settore così importante per l’economia del territorio senese e non solo.
Si è svolto proprio in questi giorni a Siena un “Educational tour”, organizzato da Terranostra-Coldiretti Siena e dedicato a tour operator italiani, spagnoli e olandesi, volto a valorizzare il territorio ed i prodotti locali a marchio, attraverso le strutture agrituristiche del territorio, che rappresentano un settore molto importante nel comparto turistico senese. Proviamo quindi a spiegare cosa distingue l’agriturismo da altre strutture ricettive e perché sia così importante per veicolare i prodotti e la cultura di un territorio.
Secondo il Codice Civile, un agriturismo è l’attività di un imprenditore agricolo che offre ai turisti, nei propri fondi, vitto e alloggio, utilizzando prodotti propri e organizzando talvolta attività ricreative o culturali. Si capisce quindi che l’agriturismo non può esistere senza l’agricoltore che coltiva la terra, alleva animali, o secondo la definizione tecnica “svolge attività dirette alla cura ed allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria di esso, di carattere vegetale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine”. L’attività agrituristica è dunque accessoria a quella agricola, complementare a quella tradizionale di produzione.
L’agriturismo sorge in Francia negli anni ’50 quando nasce la “Federation Nationale des gites ruraux” con lo scopo di fornire un supporto organizzativo al fenomeno del turismo rurale che già aveva raggiunto una certa espansione. In Italia, si inizia a parlare di agriturismo a metà degli anni ’60 e nel decennio successivo il fenomeno inizia a crescere: negli anni ’70 sono già 3 le associazioni di categoria che si occupano di agriturismi, tra cui Terranostra di Coldiretti.
Inizialmente l’agriturismo nasceva come forma di ospitalità che esprimeva, in maniera spontanea e non organizzata, l’esigenza di trascorrere una vacanza nel verde da parte di coloro che vivevano nella città. Risale al 1973 il primo tentativo nell’ambito della legge italiana di regolamentare e disciplinare il settore; le prime Regioni a promulgare normative e stabilire interventi a sostegno dell’agriturismo, sono quelle legate alla montagna, dove si erano diffuse le prime forme di ospitalità presso gli agricoltori, grazie all’alpinismo che richiamava molti appassionati. Tuttavia Il termine “agriturismo” è stato giuridicamente riconosciuto per la prima volta in Italia solo con la legge quadro nazionale n. 730 del 5 dicembre 1985, che è stata poi abrogata dalla legge n. 96 del 20 febbraio 2006. La nuova norma non discosta dai principi generali stabiliti dalla legge precedente: anzi li rafforza e li definisce meglio. Infatti, la legge mira a “sostenere l’agricoltura anche mediante la promozione di forme idonee di turismo nelle campagne”, con lo scopo di: “tutelare, qualificare e valorizzare le risorse specifiche di ciascun territorio; favorire il mantenimento delle attività umane nelle aree rurali, la multifunzionalità in agricoltura e la differenziazione dei redditi agricoli”; difendere il suolo, il territorio e l’ambiente; “recuperare il patrimonio edilizio rurale tutelando le peculiarità paesaggistiche; sostenere e incentivare le produzioni tipiche e di qualità e le tradizioni enogastronomiche; promuovere la cultura rurale e l’educazione alimentare”.
Una storia quella degli agriturismi che è in continua evoluzione ed una delle ultime novità riguarda, in Toscana, la possibilità di fare ristorazione anche per le persone di passaggio e non solo per chi pernotta, come invece era prima della legge regionale del 2003, revisionata nel 2010 insieme al relativo regolamento di attuazione. Lo scopo della norma regionale è soprattutto quello di sviluppare maggiormente l’impiego di prodotti a km0, tanto è vero che in Toscana gli agriturismi somministrano prodotti solo ed esclusivamente toscani.
Un compito importante viene quindi affidato agli agriturismi, che sono capaci di veicolare al turista tutto ciò che caratterizza un territorio: la cultura, i costumi, la storia, le tradizioni, il paesaggio, l’ambiente, i prodotti enogastronomici, la cucina, ma soprattutto sono in grado di trasmettere i valori rurali come il rispetto della natura, l’ospitalità, l’amore per la campagna, il piacere di consumare i prodotti sani e genuini del territorio, il ciclo del tempo e delle stagioni.