Contrari agli espropri larvati prospettati dal Comune di Monteriggioni
SIENA.Dall’Associazione Silvicoltori Toscani riceviamo e pubblichiamo.
“Martedì 27 febbraio alle ore 17.30 presso la Sala Ildebrando del Complesso Monumentale di Abbadia Isola si è tenuto un incontro pubblico per la presentazione del percorso di istituzionalizzazione degli itinerari escursionistici che saranno inseriti all’interno del progetto Valdelsa Valdicecina Outdoor.
Forse a causa del pomeriggio piovoso erano presenti tra il pubblico non più di una quindicina di persone, compresi un paio di amministratori pubblici seduti sulle sedie in prima fila.
I responsabili del progetto si sono prodigati nel rappresentare la ricognizione della rete di percorsi escursionistici (a piedi ed in bicicletta) che intenderebbero promuovere attraverso il tracciamento di una rete escursionistica di ambito, funzionale – secondo loro – a dare corpo, omogeneità e uniformità all’offerta turistica. Lodevole intenzione, ma è noto che “l’Inferno sia lastricato di buone intenzioni”.
Il problema nasce dalle modalità di tracciatura e validazione tecnica dei percorsi che tali amministratori intenderebbero far aderire ad un format unico per tutto l’ambito e che, sempre secondo gli amministratori comunali di Monteriggioni capofila dell’operazione, risponderebbe agli standard richiesti dal mercato ed essere in linea con la normativa regionale e nazionale. Tutto bello e perfetto, almeno sulla carta, ma è difficile entrare in Paradiso a dispetto dei Santi.
Per bocca del responsabile del Lavori Pubblici è stato fatto presente al poco pubblico presente, peraltro composto in prevalenza da silvicoltori, che sul piano tecnico l’azione del Comune si avvarrà di quanto previsto dall’art.1 del d.P.R. n. 327 del 2001, “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità”…sì, perché proprio di espropriazioni si è parlato, nei fatti anche se hanno utilizzato complesse perifrasi per dimostrare – non riuscendoci – che non stavano parlando di espropriazioni di diritti di passo. Strano! ed allora il riferimento all’art.1 che senso aveva?
I Silvicoltori sono riusciti a far ammettere ai relatori, sia pur con molta difficoltà, che a fronte degli espropri dei diritti di passo e della iscrizione di servitù sui terreni privati, nessuna indennità compensativa sarebbe stata loro prevista.
Soprattutto gli Amministratori interpellati non sembrano essere risultati a conoscenza dei titoli di legittimità vantati dal C.A.I., Club Alpino Italiano per l’inserimento nel loro piano della sentieristica inscritta a R.E.T., la Rete Escursionistica Toscana prevista dalla L.R. 17/98 , limitandosi, semplicemente, a prenderla ‘per buona’ …. ma lo scrivente Coordinamento è in attesa da quasi un anno di una risposta ad una precisa istanza formulata alla Regione Toscana in tal senso .
Per questo motivo il Comune di Monteriggioni prosegua pure nel suo disegno di esproprio larvato, dove i silvicoltori e l’ambiente pagheranno per un business che li vede fornitori di materia prima, ovvero la risorsa ambientale, ma che li vede esclusi da ogni ricaduta o benefici.
Il Comune di Monteriggioni e gli altri si scontreranno con un sentimento avverso e ci piace ricordare come, solo alcuni decenni fa, le due più grandi potenze militari del pianeta furono sconfitte da una manciata di contadini armati soltanto dalla forza delle loro ragioni e convinzioni.
Invitiamo tutti a riflettere su come non sia giusto indire una festa in casa d’altri e poi non invitare il proprietario ad unirsi; i Silvicoltori saranno infatti penalizzati economicamente dal danno recato dalla iscrizione coattiva di servitù di passo da parte del Comune di Monteriggioni che limiterà sensibilmente il loro diritto di proprietà, tutelato dalla Costituzione e dal Codice Civile e nella metafora di cui sopra al proprietario di casa, dopo la festa, non resteranno che piatti da lavare e bollette di luce ed acqua da pagare…. ed a tutti gli altri divertimento e business, in taluni casi molto, molto consistente…..
I Silvicoltori ritengono che le Associazioni ambientaliste, stranamente non presenti in questa disertata presentazione questa volta avrebbero dovuto esserci ed apprezzare le osservazioni rivolte in merito all’impatto sull’ambiente silvano che migliaia e migliaia di persone recheranno sui delicati ecosistemi forestali nel corso dei 12 mesi di cui è composto un anno solare.
Ci si soffermi sul fatto che l’attività venatoria è limitata a soli 4 mesi l’anno per sole poche giornate della settimana e poi cessa, così come la raccolta funghi limitato alla ‘fungata’ , se e quando essa ci sia per solo qualche settimana.
Ma i bikers da soli o in gruppi in sella alle loro potenti bici elettriche dotate di motori da centinaia e centinaia di watts scorrazzeranno attraverso l’ecosistema forestale tutto l’anno.
Per questo chiederemo conto alla Dott.ssa Nonis, Responsabile dell’Ufficio Aree Protette quali siano le Sue valutazioni in merito alle V.Inc.A, ovvero alle Valutazioni di Incidenza Ambientale e ne leggeremo i contenuti con molto interesse, così come faremo con quanto scritto nella V.A.S., cioè la Valutazione Ambientale Strategica.
I nostri boschi declamati da tutti come una meraviglia ambientale, lo sono per l’esclusivo frutto dell’azione capillare e mirata dei silvicoltori nel corso degli ultimi 2-3 decenni ; per questo motivo ribadiamo con forza il nostro deciso NO agli espropri larvati, che sono illegali senza alcun indennizzo.
Se continueranno nell’intento di mettere le mani sulle nostre proprietà private senza ascoltarci allora, se proprio necessario, valuteremo seriamente anche la possibilità di trasformarci da Coordinamento Silvicoltori in Movimento Silvicoltori Toscani, con terreni presenti su 19 comuni ricompresi all’interno di 5 ambiti provinciali con le carte già pronte e firmate, oltre alla disponibilità di numerose sedi già disponibili sull’intero territorio toscano.
Siamo certi che la politica sarà pronta a prestare la massima attenzione alle nostre giuste rivendicazioni”.