L'obiettivo prefissato per salvare clima e occupazione. La Toscana, che con 1,2 milioni di ettari di territorio boscato si piazza al secondo posto solo dopo la Sardegna

TOSCANA. Piantare 20 milioni di nuovi alberi per rigenerare il patrimonio boschivo, contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici e offrire nuove opportunità occupazionale nel Paese. E’ l’obiettivo di Coldiretti Toscana a livello nazionale nel giorno in cui si celebra la Giornata internazionale delle Foreste. Le foreste sostengono l’agricoltura fornendo case agli impollinatori, contribuendo a mantenere il suolo sano, trattenendo l’acqua, offrendo cibo e ombra per il bestiame, regolando le temperature e agendo come barriere naturali contro il vento per le colture, oltre a migliorare le precipitazioni per le esigenze agricole.
Da qui l’importanza di avviare una grande attività di forestazione diffusa sul territorio nazionale, che coinvolga le aziende agricole socie di Coldiretti e rilanci la produzione vivaistica, rinnovando un patrimonio boschivo che nel nostro Paese ha raggiunto il valore record di quasi 120mila km quadrati, arrivando a occupare circa il 40% dell’Italia. Una risorsa da rivitalizzare in una regione, la Toscana, che con 1,2 milioni di ettari di territorio boscato si piazza al secondo posto solo dopo la Sardegna.
Un patrimonio naturale fondamentale per la capacità di assorbire CO2, ma anche una risorsa economica dal grande potenziale ancora sottoutilizzata, sulla quale pesa peraltro il rischio abbandono che in Toscana corre più veloce che altrove. La perdita di superficie coltivate nelle aree montane interne (-45%) e peggio ancora in quella litoranea (-91%) registrata a cavallo tra i due censimenti è molto più di un campanello di allarme considerando che le imprese agricole toscane gestiscono mediamente quasi 34 ettari di superficie boscata, il doppio della media nazionale. La mancanza del presidio e delle attività di manutenzione e prevenzione garantita dalle aziende agricola aumenta così il rischio di incendi, che ogni anno devastano centinaia di ettari con conseguenze ambientali ed economiche incalcolabili. A minacciare ulteriormente le foreste contribuiscono anche i cambiamenti climatici, caratterizzati da eventi estremi come siccità, alluvioni e uragani, oltre alla diffusione di insetti e parassiti esotici.
Per salvaguardare il Bosco Italia, è fondamentale avviare progetti di gestione responsabile del territorio montano e delle risorse forestali, migliorare i servizi ecosistemici offerti e promuovere le filiere foresta-legno e foresta-energia, sostenendo il lavoro dei più di diecimila operatori, tra boscaioli e aziende agricole forestali, che si occupano della gestione sostenibile degli alberi e della prima lavorazione del legname. Per rispondere a queste sfide, è attiva Oltrebosco, una società costituita da Cai – Consorzi Agrari d’Italia, B.F. S.p.A., Sorgenia Biomasse e Federforeste, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio forestale trasformandolo in un motore di sviluppo per le aree interne e per l’economia locale.
Un’importante opportunità potrebbe derivare proprio dall’aumento del prelievo di legname, a patto che venga sviluppata una filiera sostenibile, capace di proteggere l’ambiente e generare nuova occupazione. Infatti, come sottolinea Coldiretti, nonostante l’industria italiana sia leader in Europa, il nostro Paese è costretto a importare oltre l’80% del legno necessario ai settori del mobile, della carta e del riscaldamento. Questo impegno è cruciale anche per contrastare il commercio illegale di legname: si stima infatti che almeno il 20% del legno importato in Europa provenga da tagli non conformi alle normative del Paese di origine.
I benefici di una corretta gestione del verde non riguardano solo le foreste, ma anche le città. Incrementare la presenza di alberi nei centri urbani può contribuire significativamente alla riduzione dell’inquinamento e all’abbassamento delle temperature, secondo la Consulta Nazionale Florovivaismo di Coldiretti.
Per informazioni www.toscana.