Coldiretti Toscana: "Gli agricoltori corrono ai ripari: da impianti antigelo a fuochi tra le viti"
TOSCANA. Dal bagno in mare al cappotto in poche ore. E per l’agricoltura è allerta massima. Il crollo delle temperature, arrivato dopo settimane di caldo record che hanno favorito l’esplosione delle fioriture e fatto spuntare i primi frutticini, mette in agitazione gli agricoltori. Nelle campagne toscane si teme che l’abbassamento repentino della colonnina di mercurio, atteso nelle prossime ore insieme alla nuova perturbazione, possa danneggiare irreparabilmente i prossimi raccolti. Uno scenario che terrorizza gli agricoltori che devono fare i conti anche con l’incubo delle gelate tardive. A dirlo è Coldiretti Toscana dopo il ritorno della neve in alta quota e l’arrivo della perturbazione che porterà con se nei prossimi giorni un abbassamento anche marcato delle temperature come rilevato dal Consorzio Lamma. Temperature che, nel distretto frutticolo della Valdichiana, per esempio, sono già scese fino a 2 gradi la scorsa notte. “L’attenzione è massima. La soglia critica è intorno allo zero. Al di sotto siamo a rischio. – spiega Letizia Cesani, Presidente Coldiretti Toscana – Il caldo di questi giorni ha accelerato la fioritura delle piante: il pericolo è per le viti, per gli olivi, per le piante da frutto ma anche per gli ortaggi in campo. Le gelate tardive sono l’altra faccia delle conseguenze dei cambiamenti climatici con inverni miti che favoriscono il germogliamento anticipato seguiti da ripidi cali di temperature in primavera: condizioni che rendono questi eventi ancora più insidiosi. Stiamo monitorando la situazione insieme a tutte le strutture provinciali presenti sul territori e ai nostri tecnici”.
Gli agricoltori, di fronte alla crisi climatica, non sono rimasti certo a guardare in questi ultimi anni. Sono sempre di più le aziende che si sono attrezzate intervenendo sia in campo con potature per esempio anticipate sia con l’impiego della tecnologia come ventilatori ed impianti di irrigazione. “Nelle campagne – spiega ancora la presidente regionale, Letizia Cesani – le aziende agricole stanno correndo ai ripari e sono pronte, se ce ne fosse bisogno, ad attivare tutto l’arsenale a disposizione: dagli impianti antibrina che consistono nella nebulizzazione di acqua sulle piante con l’obiettivo di creare uno strato di ghiaccio su tessuti vegetali in modo da provocare un effetto igloo all’accensione di fuochi tra i filari delle viti per impedire che le temperature scendano al di sotto della soglia di guardia. Ma sono sempre di più le aziende che stanno ricorrendo alle polizze assicurative per tutelare il loro reddito perché fare agricoltura oggi significa avere una nuova consapevolezza anche dei rischi. Lavoriamo sotto il cielo e questo cielo, a causa dei cambiamenti climatici, è sempre più pieno di insidie”.
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