Per l’Asl la causa della strage potrebbe essere un branco di predatori
SIENA. Non deve essere stata facile per il signor Adriano Usai la mattinata del 1° agosto, quando ha scoperto 112 delle sue pecore morte stecchite. L’uomo, produttore di latte e di carne ovina in un’azienda di Suvignano (Monteroni d’Arbia), ha ritrovato gli animali ammassati al ridosso di una rete. Le bestie si sono schiacciate a vicenda, impaurite da qualcosa. Lo spavento degli ovini deve essere stato davvero grande, visto che il signor Usai ha ritrovato i suoi animali in un campo differente a quello in cui li aveva rinchiusi la sera prima.
Secondo l’Asl, intervenuta dopo la chiamata di uno dei soci dell’azienda agricola, a scatenare il terrore nelle pecore potrebbe essere stato un branco di predatori. Se il sospetto diventasse realtà saremmo davanti all’ennesimo caso di bestiame allevato morto, direttamente o indirettamente, a causa di animali allo stato brado fuori controllo.
Il ritrovamento, fra l’altro, è avvenuto il giorno prima della manifestazione nazionale contro l’invasione di ungulati e lupi organizzata da Coldiretti ieri (2 agosto) a Firenze.
Il direttore di Coldiretti Siena Simone Solfanelli è dispiaciuto per l’accaduto: «Volevamo essere sconfessati ma purtroppo abbiamo visto giusto. Devono essere prese tutte le misure necessarie per tutelare le aziende».