Proseguire con una corretta gestione faunistico-venatoria per salvaguardare colture e agricoltori
SIENA. Il problema ungulati e predatori selvatici è una priorità che dura da molti anni in provincia di Siena, e prosegue adesso a prescindere dalla situazione attuale di emergenza sanitaria coronavirus. Per questo – sottolinea la Cia Agricoltori Italiani di Siena – condividiamo pienamente l’ordinanza della Regione Toscana, che – oltre agli orti e alla silvicoltura -, ha riaperto le attività per il controllo e contenimento della fauna selvatica. E’ necessario proseguire nella strada di una corretta gestione faunistico-venatoria per salvaguardare le colture e tutelare gli agricoltori senesi dai danni provocati da cinghiali, caprioli e predazioni dei lupi.
«Sono anni ormai – sottolinea il direttore Cia Siena Roberto Bartolini – che denunciano e chiediamo interventi risolutivi al problema animali selvatici. Sono anni che animali selvatici di ogni tipo (cinghiali, caprioli, lupi, piccioni, nutrie) si sono moltiplicati in modo esponenziale, imperversano e scorrazzano nel nostro territorio creando danni incalcolabili agli agricoltori e all’economia in generale».
Una fauna selvatica ormai senza controllo che va ben oltre la sostenibilità territoriale ed ambientale – sottolinea la Cia Siena -. Oggi il problema non riguarda più solo le campagne. «Questi animali – aggiunge Bartolini – in questo periodo di quarantena che ci vede come cittadini tutti a casa, stanno invadendo anche i nostri paesi, i nostri borghi e le nostre città. Quindi bene l’ordinanza della Regione Toscana perché non c’è più tempo da perdere. Adesso vanno tutelate le colture agricole e di conseguenza i redditi degli agricoltori già messi a dura prova dalle conseguenze della pandemia da Covid-19. E’ necessario tutelare la sicurezza dei cittadini anche dal punto di vista sanitario. Siamo già in una grave emergenza sanitaria che stiamo affrontando con grande difficoltà ed apprensione. Doversi trovare ad affrontare altre emergenze a causa di una fauna selvatica, ormai numericamente fuori controllo che scorrazza Indisturbata nelle nostre campagne e nelle nostre città crediamo sarebbe veramente deleterio.
È bene quindi che tutti gli strumenti di contenimento – conclude Bartolini – vengano messi in atto, e chi può e chi deve intervenire a seguito della ordinanza della Regione lo faccia, ovviamente con i dovuti controlli. Non c’è più tempo. Gli agricoltori sono pronti a collaborare e a fare la loro parte come sempre».