In aumento la produzione dopo due anni inferiori alle attese
SIENA. Qualità superba e raccolto generoso per l’olio d’oliva toscano. Dopo due campagne olivicole inferiori alle attese, i primi dati (quantitativi) di questa nuova campagna confermano le previsioni di una produzione medio-buona che si aggirerà intorno ai 160mila quintali con un aumento – anche se non omogeneo – tra il 5% ed il 10%. La produzione potenzialmente certificabile come olio Toscano Igp, la principale denominazione d’origine a livello nazionale con oltre 11mila soci, potrebbe raggiungere il 45% (produzione con tracciabilità), mentre il prodotto effettivamente controllato e certificato si stima raggiungerà i 35-40mila quintali. A confermare la buona annata per l’olivicoltura sono Coldiretti Toscana e Consorzio di Tutela per l’Olio Toscano Igp nel corso dell’apertura ufficiale della stagione olivicola 2013 che si è tenuta al Podere Carrai a Trequanda con l’assaggio del primo olio dell’anno.
Il dato medio toscano di produttività di olio per pianta risulta molto basso: appena 1,2 Kg, come media degli ultimi dieci anni, nettamente al di sotto della media nazionale. Complessivamente sono 100mila gli occupati tra diretti ed indiretti. Sono oltre 400 i frantoi oleari (dei quali 360 attivi), distribuiti su tutto il territorio, che consentono una tempestiva lavorazione delle olive in un periodo di tempo sempre più ristretto, con riflessi molto positivi sulla qualità.
I soci del Consorzio di Tutela dell’Olio Extravergine Toscano Igp attualmente sono 11.305 di cui 11.129 con la qualifica di olivicoltore, 309 con la qualifica di molitore, 601 con la qualifica di imbottigliatore (un’azienda può avere più di una qualifica). Le piante iscritte alla denominazione sono 7milioni con una diffusione uniforme sul territorio regionale. Il mercato estero dell’Ipg genera un valore stimato di fatturazione – dati al consumo – che si aggira intorno ai 22 milioni di euro. Il mercato nazionale, che vede per l’80% l’intervento della GDO e per la restante parte i canali HoReCa, dettaglio, vendita diretta, vendita on-line, è strutturato soprattutto a livello nazionale, solo in misura minore (30%) in ambito regionale. Il mercato nazionale, riferendosi ad una annata di media-buona produzione, genera un fatturato stimato al consumo di circa 9 milioni e mezzo di euro.
Il dato medio toscano di produttività di olio per pianta risulta molto basso: appena 1,2 Kg, come media degli ultimi dieci anni, nettamente al di sotto della media nazionale. Complessivamente sono 100mila gli occupati tra diretti ed indiretti. Sono oltre 400 i frantoi oleari (dei quali 360 attivi), distribuiti su tutto il territorio, che consentono una tempestiva lavorazione delle olive in un periodo di tempo sempre più ristretto, con riflessi molto positivi sulla qualità.
I soci del Consorzio di Tutela dell’Olio Extravergine Toscano Igp attualmente sono 11.305 di cui 11.129 con la qualifica di olivicoltore, 309 con la qualifica di molitore, 601 con la qualifica di imbottigliatore (un’azienda può avere più di una qualifica). Le piante iscritte alla denominazione sono 7milioni con una diffusione uniforme sul territorio regionale. Il mercato estero dell’Ipg genera un valore stimato di fatturazione – dati al consumo – che si aggira intorno ai 22 milioni di euro. Il mercato nazionale, che vede per l’80% l’intervento della GDO e per la restante parte i canali HoReCa, dettaglio, vendita diretta, vendita on-line, è strutturato soprattutto a livello nazionale, solo in misura minore (30%) in ambito regionale. Il mercato nazionale, riferendosi ad una annata di media-buona produzione, genera un fatturato stimato al consumo di circa 9 milioni e mezzo di euro.