Buonconvento e Torrita firmano le prime delibere
SIENA. Una proposta per inserire all’ordine del giorno dei consigli e delle giunte comunali della provincia di Siena, un documento che prenda posizione sulla percentuale di frutta da inserire nei succhi che vengono consumati soprattutto dai bambini. Così Coldiretti Siena si pone nei confronti del Parlamento italiano che ha respinto una richiesta importante per la tutela del consumatore e del produttore agricolo. Oggi la percentuale di frutta nei succhi che finiscono sulla nostra tavola è del 12 per cento, la richiesta è quella che venga innalzata almeno al 20 nel rispetto di una maggiore tutela del consumatore.
L’emendamento è stato inspiegabilmente respinto in esito alla discussione presso la XIV Commissione politiche europee della Camera dei Deputati.
“Buonconvento e Torrita di Siena sono stati i comuni più solerti nel rispondere alla nostra sollecitazione- spiega il direttore di Coldiretti Siena Francesco Sossi – in pochi giorni, dopo aver ricevuto il nostro documento che li sollecita a discutere l’argomento nelle sedi politiche e amministrative, hanno raccolto l’appello e ci hanno dato una risposta positiva. L’augurio è che tutti e trentasei i comuni della provincia di Siena, appena possibile, non lascino cadere nel vuoto il nostro grido di allarme e che lo sposino per far sentire tutti insieme la voce dei cittadini e degli agricoltori in Parlamento”.
La decisione della Commissione Politiche dell’Ue della Camera di bocciare l’emendamento alla Legge europea 2013 finalizzato ad innalzare la percentuale minima di frutta nei succhi e bevande analcoliche dall’attuale 12% al 20%, ha fatto rimanere tutti interdetti.
“Ora questa battaglia di verità e di trasparenza si sposta nelle aule parlamentari – ha affermato il presidente Ligas – e anche Coldiretti Siena garantisce il suo impegno ai produttori e ai consumatori per rimuovere un atto di autentica ingiustizia e per lo facciamo insieme ai comuni di del territorio senese e di tutta Italia”.
Una decisione quella del Parlamento che “getta nella più assoluta prostrazione i produttori di frutta, soprattutto del meridione, e danneggia i consumatori italiani, in particolare i bambini che avrebbero diritto ad alimenti di qualità superiore”, ha detto ancora Ligas. “Avevamo salutato con soddisfazione la volontà di approvare una misura che era nell’interesse dei consumatori e dei produttori italiani – ha concluso – ma dobbiamo prendere atto che le più bieche lobby industriali sono riuscite ad avere il sopravvento sulla logica della salute e della qualità”.
La Coldiretti ricorda che, con l’aumento al 20 per cento del contenuto minimo di frutta nelle bevande analcoliche prodotte e commercializzate in Italia, duecento milioni di chili di arance all’anno in più sarebbero “bevute” dai 23 milioni di italiani che consumano bibite gassate. Un indotto importantissimo per il nostro made in Italy.
L’emendamento è stato inspiegabilmente respinto in esito alla discussione presso la XIV Commissione politiche europee della Camera dei Deputati.
“Buonconvento e Torrita di Siena sono stati i comuni più solerti nel rispondere alla nostra sollecitazione- spiega il direttore di Coldiretti Siena Francesco Sossi – in pochi giorni, dopo aver ricevuto il nostro documento che li sollecita a discutere l’argomento nelle sedi politiche e amministrative, hanno raccolto l’appello e ci hanno dato una risposta positiva. L’augurio è che tutti e trentasei i comuni della provincia di Siena, appena possibile, non lascino cadere nel vuoto il nostro grido di allarme e che lo sposino per far sentire tutti insieme la voce dei cittadini e degli agricoltori in Parlamento”.
La decisione della Commissione Politiche dell’Ue della Camera di bocciare l’emendamento alla Legge europea 2013 finalizzato ad innalzare la percentuale minima di frutta nei succhi e bevande analcoliche dall’attuale 12% al 20%, ha fatto rimanere tutti interdetti.
“Ora questa battaglia di verità e di trasparenza si sposta nelle aule parlamentari – ha affermato il presidente Ligas – e anche Coldiretti Siena garantisce il suo impegno ai produttori e ai consumatori per rimuovere un atto di autentica ingiustizia e per lo facciamo insieme ai comuni di del territorio senese e di tutta Italia”.
Una decisione quella del Parlamento che “getta nella più assoluta prostrazione i produttori di frutta, soprattutto del meridione, e danneggia i consumatori italiani, in particolare i bambini che avrebbero diritto ad alimenti di qualità superiore”, ha detto ancora Ligas. “Avevamo salutato con soddisfazione la volontà di approvare una misura che era nell’interesse dei consumatori e dei produttori italiani – ha concluso – ma dobbiamo prendere atto che le più bieche lobby industriali sono riuscite ad avere il sopravvento sulla logica della salute e della qualità”.
La Coldiretti ricorda che, con l’aumento al 20 per cento del contenuto minimo di frutta nelle bevande analcoliche prodotte e commercializzate in Italia, duecento milioni di chili di arance all’anno in più sarebbero “bevute” dai 23 milioni di italiani che consumano bibite gassate. Un indotto importantissimo per il nostro made in Italy.