Da Agrietour il segnale che i giovani preferiscono la campagna
AREZZO. Il 54 per cento dei giovani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (21 per cento) o fare l’impiegato in banca (13 per cento). E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ presentata in occasione dell’incontro promosso da Terranostra ad Agrietour il salone dell’agruturismo.
Oggi – sottolinea la Coldiretti – la maggioranza dei giovani italiani dai 18 ai 34 anni, a differenza delle generazioni che li hanno preceduti, non sogna piu’ un lavoro nell’ufficio di una banca magari in una grande metropoli oppure un futuro da manager globale ma vorrebbe gestire un agriturismo in campagna. Si registra dunque – continua la Coldiretti – un profondo cambiamento rispetto al passato quando la vita in campagna era considerata spesso sinonimo di arretratezza e ritardo culturale nei confronti di quella in citta’. Il contatto con la natura e i suoi prodotti – precisa la Coldiretti – e’ diventato premiante rispetto all’impegno negli strumenti finanziari di un istituto di credito o nei prodotti fortemente pubblicizzati di una grande multinazionale. Venute meno le garanzie del posto fisso che caratterizzavano queste occupazioni sono emerse tutte le criticita’ di lavori che in molti considerano ripetitivi e poco gratificanti rispetto al lavoro in campagna.
Si tratta di una vera rivoluzione culturale che – rileva la Coldiretti – ha fatto salire a 13.378 nell’anno scolastico 2013/2014 il numero di iscritti al primo anno degli Istituti professionali e tecnici di agraria, E gli effetti si fanno sentire anche sugli agriturismi presenti in Italia il cui numero negli ultimi dieci anni e’ aumentato del 57 per cento ed ha raggiunto la cifra record di 20474, il piu’ alto di sempre. Il maggior numero di aziende si trova in Toscana (4185) e Trentino (2996) ma nel tempo la diffusione e’ diventata capillare su tutto il territorio nazionale anche se il 47 per cento – sottolinea la Coldiretti – si trovano al nord, il 34 per cento nel centro e il 19 nel mezzogiorno. Anche l’offerta di servizi e’ sempre piu’ diversificata con 16.906 strutture che offrono l’alloggio in 217.946 posti letto e 8.363 piazzole di sosta per l’agricampeggio.
La vera rivoluzione spinta dall’arrivo di tanti giovani e’ pero’ legata al fatto che – sottolinea la Coldiretti – l’agriturismo non e’ piu’ solo mangiare con le aziende autorizzate alla ristorazione (10.144) che sono state sorpassate in numero da quelle che offrono anche altri servizi salite a 11.982 con attivita’ come escursionismo (3.324), mountain bike (2.785), corsi di cucina, orto, cucito o altro (2.009), equitazione (1.489), trekking (1.821), fattorie didattiche per i piu’ piccoli (1.251) e le osservazioni naturalistiche (932) che sono in rapida espansione. Piu’ di una azienda agrituristica su tre – sottolinea Coldiretti – e’ a conduzione femminile ma molto elevata e’ la presenza di giovani che garantiscono un forte innovazione e creativita’. (AGI) .
Oggi – sottolinea la Coldiretti – la maggioranza dei giovani italiani dai 18 ai 34 anni, a differenza delle generazioni che li hanno preceduti, non sogna piu’ un lavoro nell’ufficio di una banca magari in una grande metropoli oppure un futuro da manager globale ma vorrebbe gestire un agriturismo in campagna. Si registra dunque – continua la Coldiretti – un profondo cambiamento rispetto al passato quando la vita in campagna era considerata spesso sinonimo di arretratezza e ritardo culturale nei confronti di quella in citta’. Il contatto con la natura e i suoi prodotti – precisa la Coldiretti – e’ diventato premiante rispetto all’impegno negli strumenti finanziari di un istituto di credito o nei prodotti fortemente pubblicizzati di una grande multinazionale. Venute meno le garanzie del posto fisso che caratterizzavano queste occupazioni sono emerse tutte le criticita’ di lavori che in molti considerano ripetitivi e poco gratificanti rispetto al lavoro in campagna.
Si tratta di una vera rivoluzione culturale che – rileva la Coldiretti – ha fatto salire a 13.378 nell’anno scolastico 2013/2014 il numero di iscritti al primo anno degli Istituti professionali e tecnici di agraria, E gli effetti si fanno sentire anche sugli agriturismi presenti in Italia il cui numero negli ultimi dieci anni e’ aumentato del 57 per cento ed ha raggiunto la cifra record di 20474, il piu’ alto di sempre. Il maggior numero di aziende si trova in Toscana (4185) e Trentino (2996) ma nel tempo la diffusione e’ diventata capillare su tutto il territorio nazionale anche se il 47 per cento – sottolinea la Coldiretti – si trovano al nord, il 34 per cento nel centro e il 19 nel mezzogiorno. Anche l’offerta di servizi e’ sempre piu’ diversificata con 16.906 strutture che offrono l’alloggio in 217.946 posti letto e 8.363 piazzole di sosta per l’agricampeggio.
La vera rivoluzione spinta dall’arrivo di tanti giovani e’ pero’ legata al fatto che – sottolinea la Coldiretti – l’agriturismo non e’ piu’ solo mangiare con le aziende autorizzate alla ristorazione (10.144) che sono state sorpassate in numero da quelle che offrono anche altri servizi salite a 11.982 con attivita’ come escursionismo (3.324), mountain bike (2.785), corsi di cucina, orto, cucito o altro (2.009), equitazione (1.489), trekking (1.821), fattorie didattiche per i piu’ piccoli (1.251) e le osservazioni naturalistiche (932) che sono in rapida espansione. Piu’ di una azienda agrituristica su tre – sottolinea Coldiretti – e’ a conduzione femminile ma molto elevata e’ la presenza di giovani che garantiscono un forte innovazione e creativita’. (AGI) .