Campagna di solidarietà per gli agricoltori del Centro Italia
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FIRENZE. E’ scattata nei giorni scorsi la campagna di solidarietà “Dona un ballone di fieno” promossa da Coldiretti per garantire l’alimentazione degli animali nelle zone colpite dagli ultimi devastanti eventi atmosferici e fermare la strage di mucche e pecore, con aziende in attesa di fieno e mangimi sono rimasti inaccessibili perché situati sotto strutture crollate o ancora sotto la neve. La Coldiretti Toscana risponde con sollecitudine in questa gara di solidarietà. Nelle settimane scorse erano stati inviati, sempre dall’organizzazione agricola regionale, moduli abitativi e roulotte adesso è la volta dei balloni di fieno.
Sono in partenza i tir con 100 balloni per circa 400 quintali di fieno, donati dagli agricoltori di Coldiretti Toscana ai colleghi di Abruzzo e Marche. Dopo un viaggio che durerà una notte, verranno consegnati nel centro di raccolta gestito dalla Protezione Civile a Teramo.
“Dopo i moduli abitativi della prima emergenza ecco ora un ulteriore aiuto – dice Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana – a cui, nel giro di qualche giorno, se ne aggiungeranno altri per fronteggiare un’emergenza di straordinaria entità”.
“Dal monitoraggio effettuato dai colleghi dei territori interessati risulta che a 5 mesi dalle prime scosse di terremoto sono state montate, alla scorsa settimana, solo 77 delle 635 stalle mobili previste – evidenzia Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – Un inaccettabile ritardo che ha fatto salire a più di mille il conto degli animali morti, feriti e abortiti nelle zone terremotate – continua De Concilio – con gli allevatori che non sanno ancora dove ricoverare mucche, maiali e pecore, costretti al freddo con il rischio di ammalarsi e morire e con strutture pericolanti che stanno cedendo sotto il peso della neve e delle nuove scosse, mentre si è dimezzata la produzione di latte. E’ per questo che è scattata la solidarietà della Coldiretti Toscana, che continuerà nei prossimi giorni nelle forme che verranno richieste e sempre attraverso il coordinamento costituito ad hoc da Coldiretti nazionale all’indomani del disastro”.