A maggio, con clima pazzo, +11,2 per cento
FIRENZE. Si chiude il mese di maggio caratterizzato da un clima impazzito che ha procurato l’aumento congiunturale dell’11,2% dei prezzi della frutta, duramente colpita dal maltempo. A parlare di questo sono i dati Istat sull’andamento dei prezzi a maggio.
“Il clima pazza quest’anno sta creando non pochi problemi a molte produzioni agricole regionali – sottolinea Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana – a cominciare dal miele per arrivare ai seminativi ed agli ortaggi tutti in forte ritardo di maturazione. Ma è il settore frutticolo il comparto forse tra i più colpiti, infatti è sparito dagli alberi un frutto su quattro per il crollo dei raccolti in tutta Europa a causa dell’andamento stagionale anomalo con gelate, grandine e vere e proprie bombe di pioggia, che hanno colpito dalle albicocche alle ciliegie, dalle pesche alle nettarine fino alle susine”.
Una situazione difficile per i coltivatori del nostro Paese, ed anche della Toscana, dove si stima un raccolto di pesche in calo di oltre il 20% nel mezzogiorno e del 15% al nord e una produzione inferiore rispetto allo scorso anno tra il 10 ed il 30% per le ciliegie ma con pezzature più grandi e migliore qualità. Ridotta anche – precisa la Coldiretti – la disponibilità delle susine mentre ci saranno circa il 20% di albicocche in meno nei frutteti in Emilia-Romagna, Campania, Basilicata, Puglia, Sicilia, Piemonte e Calabria.
“Il crollo della produzione è destinato ad avere effetti sui consumi. In queste condizioni per ottimizzare la spesa e non cadere negli inganni il nostro consiglio – dice Antonio De Concilio, direttore Coldiretti Toscana – è quello di verificare l’origine nazionale, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori nei mercati di Campagna Amica e non cercare per forza il frutto perfetto perché piccoli problemi estetici non alternano le qualità organolettiche e nutrizionali”.