A Firenze gli Stati Generali del settore in attesa dell'ok di Bruxelles all’etichettatura obbligatoria
FIRENZE. Oggi a Firenze convegno sul tema: “Le filiere cerealicole in Toscana: problematiche attuali e prospettive future”. Teatro dell’iniziativa la Sala Pegaso di Palazzo Sacrati Strozzi (Piazza Duomo, 10). Programma ricco di interventi con la presenza, nella sessione mattutina, di Massimo Neri, presidente del Consorzio Agrario del Tirren, e alla tavola rotonda del pomeriggio di Fabrizio Filippi, vice-presidente di Coldiretti Toscana
L’iniziativa ha approfondito le problematiche attuali e le prospettive future delle principali filiere cerealicole regionali e ad esaminarne i principali punti di forza, quali la valorizzazione della tipicità, della qualità e della tracciabilità (ad esempio il Pane Toscano DOP), anche per valutare la possibilità di estendere tali esperienze positive ad altre filiere, in particolare a quella della pasta e ad altri prodotti derivati (prodotti da forno, ecc.).
In Toscana mediamente vengono coltivati circa 160.000 ettari a cereali dei quali 110.000 a grano; con 90.000 ettari seminati a grano duro e circa 20.000 quelli in cui si coltiva il grano tenero. 3.5 milioni di quintali di grano prodotti. La produzione del grano duro si concentra nella province di Siena, Grosseto e Pisa, mentre ad Arezzo va il primato per il grano tenero, coltivato soprattutto in Val di Chiana. Sono circa 15.000 le imprese agricole toscane che coltivano grano.
“Il 2016 è stato un anno nero per il settore – ha commentato ai margini del convegno Tulio Marcelli, Presidente di Coldiretti Toscana – caratterizzato dal crollo del prezzo del grano duro destinato alla pasta che è praticamente dimezzato (-43 per cento) mentre si è registrato un calo del 19 per cento per il grano tenero destinato alla panificazione. Tale situazione, parzialmente recuperata a fine anno, rischia di compromettere il futuro della cerealicoltura toscana”.
“Una nota positiva per il comparto cerealicolo – dice Antonio De Concilio, Direttore di Coldiretti Toscana – è l’origine obbligatoria in etichetta del grano impiegato nella pasta come previsto nello schema di decreto condiviso dai Ministri delle Politiche agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, attualmente al vaglio della Commissione Europea, che ci auguriamo riceva presto l’auspicato via libera”.