Lo ricorda l’Associazione nazionale Città del Vino che solo qualche settimana fa ha siglato un protocollo d’intesa con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro che regolamenta la vendemmia turistica
SIENA. Al via la prima vendemmia turistica regolamentata in Italia. E’ tempo di raccolta delle uve, da Nord a Sud, e oltre alle consuete operazioni per portare in cantina le uve migliori, è anche un momento molto atteso per tutto l’enoturismo nazionale, un segmento che vale un giro d’affari di 2,5 miliardi di euro e 14 milioni di presenze.
Lo ricorda l’Associazione nazionale Città del Vino che solo qualche settimana fa ha siglato un protocollo d’intesa con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro che regolamenta la vendemmia turistica.
La vendemmia turistica non può considerarsi un rapporto di lavoro, ma “si intende l’attività di raccolta dell’uva, non retribuita, di breve durata, episodica, circoscritta ad appositi spazi, avente carattere culturale e ricreativo, svolta da turisti e correlata preferibilmente al soggiorno in strutture ricettive del territorio e/o alla visita e degustazione delle cantine locali nell’ambito di un’offerta turistica di tipo integrato”.
“Aver regolamentato la vendemmia turistica – evidenzia il presidente Città del Vino, Angelo Radica, che nel luglio scorso ha sottoscritto il protocollo – vuol dire dare un importante impulso all’enoturismo, ed un’opportunità di sviluppo ulteriore per tutti i territori enologici. Grazie a questo accordo – aggiunge – le cantine avranno tutta la tranquillità di far svolgere in sicurezza per i turisti una esperienza turistica, senza incorrere in spiacevoli equivoci con le autorità preposte ai controlli sul lavoro”.
Friuli Venezia Giulia apripista – Intanto in Friuli Venezia Giulia dall’1 settembre prenderà il via il progetto di vendemmia turistica didattica, organizzata dal coordinamento regionale delle Città del Vino e dall’Agenzia di promozione turistica regionale: “Siamo stati i primi in Italia a definire le linee guida della vendemmia turistica – commenta Tiziano Venturini, coordinatore regionale FVG Città del Vino – che consentono alle aziende di ospitare i turisti e fare esperienza operativa in vigna in completa sicurezza e tranquillità”.
Il protocollo nazionale – Nel documento sottoscritto si precisa anche che “per lo svolgimento della vendemmia turistica non può essere corrisposto ai turisti alla stessa partecipanti alcun emolumento comunque denominato, né in denaro né in natura. L’attività è ristretta a poche ore alternativamente nella fascia oraria antimeridiana o postmeridiana e non può ripetersi per più di 2 volte nella stessa azienda vitivinicola nell’arco della stessa settimana”.
Inoltre – si legge nel protocollo – “i filari della vendemmia turistica devono essere resi riconoscibili e distinguibili dai luoghi ove i vendemmiatori professionisti svolgono la vendemmia ordinaria, con l’apposizione di idonei cartelli, inoltre andrà indicato nella dichiarazione al S.U.A.P. o sportello equipollente, le coordinate mappali (foglio e particella) avendo cura di escludere in maniera tassativa lo svolgimento promiscuo delle due attività”.
La vendemmia turistica si svolge sotto la supervisione continuativa dei referenti aziendali/tutor qualificati ovvero di personale aziendale dotato di adeguata e specifica formazione, nel rispetto delle normative locali di riferimento. I referenti aziendali/tutor dovranno vigilare sul rispetto delle prescrizioni in materia di sicurezza e garantire il perseguimento delle finalità culturali e ricreative dell’evento.
Durante lo svolgimento di tale evento ogni referente aziendale/tutor potrà seguire un numero di turisti non superiore a 8, salva diversa disposizione della normativa locale di riferimento.
I referenti aziendali/tutor e i turisti impegnati nella vendemmia turistica dovranno indossare obbligatoriamente un cartellino identificativo o braccialetto identificativo rispettivamente con la scritta “tutor” e “vendemmiatore turista”.
La vendemmia turistica dovrà svolgersi con modalità che assicurino la salute e sicurezza dei turisti, anche con riferimento alle attrezzature messe a disposizione degli stessi nonché agli indumenti e alle calzature indossate.
Prima dell’inizio dell’attività di vendemmia, il tutor aziendale dovrà fornire al turista, le istruzioni adeguate sull’utilizzo delle attrezzature e i comportamenti da tenere durante le operazioni, vigilando, in presenza, sul rispetto delle istruzioni impartite. Ai turisti impegnati nella vendemmia turistica deve comunque essere interdetto sia l’utilizzo di qualsiasi macchina agricola sia lo svolgimento delle operazioni di carico e scarico delle cassette da uva.