Osvaldo perde un ferro e non partecipa alla prova
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SIENA. Terza prova senza problemi, nonostante la pioggia di metà pomeriggio. L’ordine di ingresso ai canapi è quello d’estrazione della Contrada per l’assegnazione dei cavalli. Di conseguenza, ecco la chiamata del mossiere: AQUILA – Naikè/Giuseppe Zedde detto Gingillo, OCA – Osvaldo/Francesco Caria detto Tremendo, SELVA – Nicolas de P.Ulpu/Luca Minisini detto Dé; LUPA – Lo Specialista/Jonatan Bartoletti detto Scompiglio; ONDA – Morosita Prima/Giovanni Atzeni detto Tittia; TARTUCA – Porto Alabe/Sebastiano Murtas detto Grandine; NICCHIO – Oppio/Luigi Bruschelli detto Trecciolino; BRUCO – Mocambo/Antonio Siri detto Amsicora; CHIOCCIOLA – Phalena/Silvano Mulas detto Voglia, di rincorsa TORRE – Polonski/Alessio Migheli detto Girolamo.
La piazza è affollata e piena dei canti dei contradaioli, la Selva fa volare i palloncini con i colori della Contrada. Tra i canapi comincia ad essereci più tensione, man mano che ci si avvicina alla Carriera, così Ambrosione manda fuori tutti e si ricomincia. La Torre di rincorsa aspetta il momento propizio ferma come una statua di sale, poi entra rapidamente, Ambrosione abbassa il canape ed annulla la mossa. Al terzo tentativo si ripete il “balletto” dei cavalli e l’uscita imposta dal mossiere. C’è uno stop prolungato, Tremendo scende da cavallo ed entrano sul tufo i barbareschi. Osvaldo ha perso un ferro, così l’Oca decide di non correre e riporta il cavallo nell’entrone. L’ultimo tentativo si risolve con una grande partenza dell’Aquila, che mantiene un buon tempo di galoppo per tutti e tre i giri e si aggiudica la prova. Provano con un certo impegno anche Torre e Selva e, insomma, la prova è stata molto interessante e si cominciano a vedere i segnali delle varie accoppiate.
La piazza è affollata e piena dei canti dei contradaioli, la Selva fa volare i palloncini con i colori della Contrada. Tra i canapi comincia ad essereci più tensione, man mano che ci si avvicina alla Carriera, così Ambrosione manda fuori tutti e si ricomincia. La Torre di rincorsa aspetta il momento propizio ferma come una statua di sale, poi entra rapidamente, Ambrosione abbassa il canape ed annulla la mossa. Al terzo tentativo si ripete il “balletto” dei cavalli e l’uscita imposta dal mossiere. C’è uno stop prolungato, Tremendo scende da cavallo ed entrano sul tufo i barbareschi. Osvaldo ha perso un ferro, così l’Oca decide di non correre e riporta il cavallo nell’entrone. L’ultimo tentativo si risolve con una grande partenza dell’Aquila, che mantiene un buon tempo di galoppo per tutti e tre i giri e si aggiudica la prova. Provano con un certo impegno anche Torre e Selva e, insomma, la prova è stata molto interessante e si cominciano a vedere i segnali delle varie accoppiate.