Il coordinatore provinciale dell'Api commenta l'esclusione del Palio dalle candidature per l'Unesco
Riceviamo e pubblichiamo dal Coordinatore provinciale di Alleanza per l’Italia, Fausto Tanzarella, un commento sulla esclusione del Palio di Siena dalla candidatura a “bene immateriale dell’Unesco”.
SIENA. La cancellazione del Palio dalla lista dei beni immateriali da porre sotto la tutela dell’Unesco voluta dai ministri Frattini e Brambilla, entrambi del PDL, non costituisce una tragedia in sé. Il Palio è vivo da secoli e la passione per questa straordinaria festa vive a Siena, in Italia e nel Mondo senza bisogno di tutele di alcun genere, se non quelle che gli stessi senesi hanno saputo garantirle con il proprio amore. Se l’Unesco non riconosce il Palio, ci rimette l’Unesco. Ciò che deve preoccuparci sono le motivazioni false e calunniose, frutto di presuntuosa ignoranza, che la ministra Brambilla ha utilizzato per attaccare la Festa. Ciò contro cui Siena deve insorgere è il danno di immagine che certe mistificazioni possono provocare al Palio e alla città. Per questo l’API di Siena mobiliterà i propri parlamentari, sia alla Camera che in Senato, affinché con opportune interrogazioni e altre iniziative l’operato antisenese di questo governo venga stigmatizzato e contrastato. API sollecita inoltre il Comune e il Consorzio per la tutela del Palio a valutare la praticabilità giuridica di azioni legali contro gli onorevoli Frattini e Brambilla a difesa di Siena.
Fausto Tanzarella
Coordinatore prov. le Alleanza per l’Italia – Siena