Il giubile dei contradaioli nella fotogallery di Andrea Bargi
SIENA. La contrada della Selva con il suo cavallino scosso vince il Palio di agosto al photofinish. Ad esultare, infatti, in un primo momento erano stati i contradaioli del Bruco, che dopo 11 anni speravano in una vittoria. Invece, dopo pochi secondi di esultanza, ecco i contradaioli della Selva che cominciano ad esultare. Confusione anche nel palco dei capitani…. fino al momento della bandiera esposta a palazzo comunale. E’ Selva. Remorex vince di nuovo, scosso, per un centimetro o poco più.
La posizione ai canapi: Istrice, Drago, Torre, Selva, Bruco, Chiocciola, Onda, Aquila, Oca, di rincorsa c’è la Pantera. Una delle cinque rivali. Tutti fuori, come da tradizione.
L’Oca ha cambiato posto e l’Istrice perde la sua posizione. Le urla dei contradaioli mostrano la tensione che si respira nella piazza. Tutti fuori.
Torre irrequieta. Oca in posizione sempre errata prende il secondo avvertimento dal mossiere. Tutti si schiacciano nelle prime posizioni rendendo Oppio, il cavallo dell’Istrice, particolarmente agitato. Il fantino, per questo, si sposta continuamente, per evitare ulteriore nervosismo.
Anche l’Aquila mostra agitazione tra i canapi e le posizioni non vengono rispettate quasi da nessuno. Tutti fuori per la terza volta.
Torre e Oca si fronteggiano. L’Oca viene ancora richiamata. L’Istrice non riesce a tenere la sua prima posizione. L’Oca tiene una posizione provocatoria nei confronti della Torre e questa rivalità spinge il mossiere a far uscire fuori tutti, ancora.
L’Oca rispetta il copione e contina ad entrare tra i canapi correndo verso la Torre. I richiami del mossiere non toccano minimamente Amsicora. L’Istrice perde la sua posizione e Drago e Selva vengono fuori dalla ressa che si crea nelle prime posizioni. Di nuovo tutti fuori.
Al rientro ai canapi la situazione non cambia. L’Oca continua a prendere richiami per il suo ingresso “mirato” verso la Torre. L’Onda viene invitata a spostarsi dalla chiusura alla rincorsa. L’Oca impedisce la visuale sulla rincorsa da parte del mossiere. Un altro richiamo e poi… canape giù per una forzatura dei cavalli. Un giro di defatigamento dei cavalli e si torna al tondino.
Al rientro ai canapi non cambia nulla. Il refrain è sempre quello dell’Oca che tampina la Torre e crea scompiglio, fino ad agitare il cavallo a tal punto da tirare un calcio al Bruco. Il fantino Brio si tocca la gamba ma fa cenno che non ci sono problemi. Tutti fuori, per la sicurezza dei cavalli.
Al rientro non cambia nulla. L’Oca, dopo altri richiami non si gira e non lascia spazio alla rincorsa, oppure, infastidisce la Torre.
“Oca, un altro richiamo! fai tu il conto” dice il mossiere. I cavalli di Torre e Oca si toccano. L’Istrice perde la sua posizione e la confusione nelle prime posizioni spinge il mossiere a fermare la rincorsa.
Tutti fuori di nuovo. Intanto sono passati più di 20 minuti. L’Oca entra correndo tra i canapi, verso la Torre oppure si sposa nelle ultime posizioni accanto all’Onda ed entrambi i cavalli restano girati nello spazio che dovrebbe essere della rincorsa, ovvero della Pantera. Continua la ressa nelle prime posizioni. Il mossiere ferma la rincorsa. L’Istrice si lamenta per il suo primo posto perso, nella confusione. Di nuovo tutti fuori.
Ancora una volta, al rientro, gli scenari non cambiano. L’Oca disturba la Torre; la ressa nelle prime posizioni resta; l’Istrice perde la sua prima posizione. Oca in prima posizione: il mossiere continua a richiamare.
L’improvviso canapi abbassati… la mossa è valida… Parte benissimo l’Onda seguita dal Bruco, dalla Selva e dalla Torre. IL Bruco supera l’Onda al Casato, dietro lo insegue da vicino la Selva. In terza posizione la Torre e dietro l’Aquila. Al secondo San Martino cade il fantino della Selva ma Remorex continua la sua corsa, come ha già dato prova nel palio straordinario, le sue traiettorie restano pulite e non molla le prime posizioni. In prima posizione resta il Bruco. Remorex scosso continua la sua corsa e all’ultimo Casato resta incollato al Bruco fino a superarlo quasi impercettibilmente alla fine della corsa.
Il giubilo della Selva nelle foto di Andrea Bargi