di Fabrizio Pinzuti
PIANCASTAGNAIO. L'edizione 2009 del palio va alla piccola ma agguerrita contrada di Coro, che porta a dieci il numero di carriere vittoriose da quando nel 1979 il palio delle contrade è ritornato ad essere corso con regolarità, confermandosi così il rione più vittorioso.
Si è trattato ancora una volta di un palio condizionato da una mossa difficile, anzi, per meglio dire, da ben otto mosse annullate, con la nona, quella valida, arrivata dopo quasi un'ora e mezza di attesa e, come a Siena, in condizione di visibilità non ottimali. Quando il mossiere ha abbassato il canape le contrade non erano sicuramente nella posizione uscita dal sorteggio (Voltaia, Borgo, Castello, Coro), ma per la prima volta erano comunque allineate e la scelta di Massimiliano Narducci di Anguillara Sabazia, esordiente sul verrocchino dell'ovale pianese, è apparsa opportuna agli occhi della maggior parte degli spettatori e dei contradaioli. Qualche discussione più accesa l'ha destata semmai la caduta alla prima curva del fantino di Voltaia Antonio Siri detto Iosto, da qualcuno attribuita a un contatto con la coppia di Borgo costituita dal fantino Canu e dal cavallo Innuendo. Sicuramente la caduta ha precluso ogni possibilità di vittoria per il rione bianconero di via XX settembre.
Si era comunque capito che Rinki, magistralmente interpretato dall'esperto Gingillo, era il cavallo da battere per la sua partenza bruciante: qualche dubbio si nutriva semmai sul piano della resistenza, ma Gingillo e Rinki, hanno saputo contenere anche la rimonta di Castello, che dopo aver superato Borgo in curva, cercava di insidiare il primo posto di Coro, che così porta ancora una volta nella propria sede uno dei palii migliori, quello dipinto da Carlo Cesare Sassi con la collaborazione della grafica Cecilia Rigacci e del poeta Federico Onoferi.
PIANCASTAGNAIO. L'edizione 2009 del palio va alla piccola ma agguerrita contrada di Coro, che porta a dieci il numero di carriere vittoriose da quando nel 1979 il palio delle contrade è ritornato ad essere corso con regolarità, confermandosi così il rione più vittorioso.
Si è trattato ancora una volta di un palio condizionato da una mossa difficile, anzi, per meglio dire, da ben otto mosse annullate, con la nona, quella valida, arrivata dopo quasi un'ora e mezza di attesa e, come a Siena, in condizione di visibilità non ottimali. Quando il mossiere ha abbassato il canape le contrade non erano sicuramente nella posizione uscita dal sorteggio (Voltaia, Borgo, Castello, Coro), ma per la prima volta erano comunque allineate e la scelta di Massimiliano Narducci di Anguillara Sabazia, esordiente sul verrocchino dell'ovale pianese, è apparsa opportuna agli occhi della maggior parte degli spettatori e dei contradaioli. Qualche discussione più accesa l'ha destata semmai la caduta alla prima curva del fantino di Voltaia Antonio Siri detto Iosto, da qualcuno attribuita a un contatto con la coppia di Borgo costituita dal fantino Canu e dal cavallo Innuendo. Sicuramente la caduta ha precluso ogni possibilità di vittoria per il rione bianconero di via XX settembre.
Si era comunque capito che Rinki, magistralmente interpretato dall'esperto Gingillo, era il cavallo da battere per la sua partenza bruciante: qualche dubbio si nutriva semmai sul piano della resistenza, ma Gingillo e Rinki, hanno saputo contenere anche la rimonta di Castello, che dopo aver superato Borgo in curva, cercava di insidiare il primo posto di Coro, che così porta ancora una volta nella propria sede uno dei palii migliori, quello dipinto da Carlo Cesare Sassi con la collaborazione della grafica Cecilia Rigacci e del poeta Federico Onoferi.