Analisi del dipinto che tutti stanno "interpretando"
di Giacomo Zanibelli
SIENA. L’illustrazione di un sogno, così potremmo definire l’opera di Tullio Pericoli. Il Drappellone del Palio di Luglio presenta caratteristiche alquanto interessanti; l’artista ha cercato di far collimare il 150° dell’Unità d’Italia con la raffigurazione della Madonna di Provenzano. La figura femminile incarnerebbe due essenze, come dimostrano i due copricapo, l’elmo e la corona. Sicuramente una scelta innovativa sia dal punto di vista iconografico che interpretativo che lascia ampi margini di visione per coloro che si trovano ad ammirare questo Palio. I “coriandoli” colorati dell’abito della figura femminile dalle due anime, si ricollegano a quelli del centro della Piazza a simboleggiare il forte legame tra il popolo senese e la Vergine. Il puntinismo richiama certe opere di Kandisky, il punto diviene il fulcro primario dell’opera d’arte, la forza motrice da cui poi scaturisce la creatività, forse un tentativo di spiegare il sentimento dei dieci popoli nel momento della corsa, un insieme di sensazioni che si aggrovigliano in quell’abisso schiacciato che è la mente umana.
Particolarmente affascinante è la cornice che abbraccia la nicchia di tufo, i palazzi sono rivisitati in un’ottica post moderna, una stilizzazione di un possibile scenario futuribile dove passato, presente e futuro si fondono in un mondo ipotetico ed al quanto indefinito, simboleggiando come negli attimi della corsa la atemporalità divenga una costante imprescindibile del Palio. L’osservatore rimane colpito sicuramente dai cavalli e dal fuoco che si estende sul cencio dai loro corpi. Questo fuoco è un ardore in divenire, la convinzione che in quel momento si possa superare ogni limite, la consapevolezza di vivere in un presente indefinito dove le normali percezioni vengono alterate da sentimenti inesplorati. Un chiaro richiamo anche al futurismo, come disse Marinetti il Palio è “una rosseggiante vampata di velocismo futurista”. Un fuoco sempre vivente come diceva Eraclito che anima e rigenera la Corsa grazie alla passione di tutti i senesi.
Evidenti i richiami all’Unità d’Italia, come le tre mele (bianca, rossa e verde) ed il nastro tricolore tenuto dalla Madonna. Si tratta di un Palio che non può essere visto una sola volta, necessita di uno studio approfondito per cercare di coglierne l’essenza. Di sicuro ognuno vi vedrà segni particolari che lo potrebbero avvicinare al proprio rione, solo un popolo il 2 sera gioirà, ma il bello del Palio è proprio questo, la speranza continua che quel momento di gioia arrivi il prima possibile.
(Foto di Corrado De Serio)
Guarda il video di Juri Guerranti: http://www.youtube.com/watch?v=HkYR9FLTRwI