di Augusto Mattioli
SIENA. SIENA. Nel palio di Siena i contradaioli si potrebbero divertire anche con minori spese? Per quanto ci riguarda, pensiamo che a questo interrogativo si debba rispondere proprio di sì. Non sappiamo quanto ha speso la Selva per vincere il suo palio di luglio, certo meno di quanto avrebbe fatto il Nicchio, che era la contrada su cui in vari rioni contavano, e non lo nascondevano, se non altro per migliorare i loro bilanci. Ma i selvaioli con una cifra relativamente modesta si devono essere divertiti come i contradaioli di altri rioni che in questi anni hanno speso molto di più. Certo, ogni contrada può sempre dire “i miei soldi li spendo quanto e come voglio”, però sono molti i senesi che pensano e dicono che sarebbe bene cominciare a darsi una regolata. Anche perché in presenza di una situazione economica come quella che stiamo attraversando non si può "mungere la vacca" dei contradaioli troppo lungo. E poi diciamolo con franchezza che troppi soldi che girano sono una tentazione a cui qualcuno potrebbe non resistere.
C’è poi un altro interrogativo che a Siena circola tra la gente. Quanti soldi oggi vanno alle contrade? quanto ai fantini? In passato erano in vantaggio le contrade. Oggi – a quanto pare – i ruoli sembrano invertiti. Certo, i fantini fanno il loro interesse e, sfruttando la legge della domanda e dell’offerta, spuntano forti compensi anche a perdere. Dovrebbero essere le contrade a invertire la rotta con un patto preciso senza lasciarsi trasportare dall’idea che più spendi, che se compri anche i colonnini, puoi vincere il palio. Può succedere certamente, ed è successo, ma spesso ci sta anche la sorpresa. La corsa di luglio sembrava fosse scritta per il Nicchio che aveva la coppia ritenuta vincente e aveva messo in piazza, almeno cosi dice la voce popolare, molti soldi. La corsa, fin dalla mossa dove la potenza economica del Nicchio non si è vista, si è messa in un altro modo e a divertirsi con una spesa molto minore sono stati i selvaioli. Una sconfitta quella del Nicchio che secondo i contradaioli dei Pispini ha rallegrato, oltre al Montone, ovviamente, anche i contrari a quella che definiscono la “dittatura del Bruschelli sul palio”.
Insomma, in piazza ci sono oltre alle rivalità tra contrade, anche quelle verso i fantini tanto che magari qualcuno potrebbe aver sottoscritto per la sconfitta del Bruschelli. Un atteggiamento che non sorprenderebbe.
SIENA. SIENA. Nel palio di Siena i contradaioli si potrebbero divertire anche con minori spese? Per quanto ci riguarda, pensiamo che a questo interrogativo si debba rispondere proprio di sì. Non sappiamo quanto ha speso la Selva per vincere il suo palio di luglio, certo meno di quanto avrebbe fatto il Nicchio, che era la contrada su cui in vari rioni contavano, e non lo nascondevano, se non altro per migliorare i loro bilanci. Ma i selvaioli con una cifra relativamente modesta si devono essere divertiti come i contradaioli di altri rioni che in questi anni hanno speso molto di più. Certo, ogni contrada può sempre dire “i miei soldi li spendo quanto e come voglio”, però sono molti i senesi che pensano e dicono che sarebbe bene cominciare a darsi una regolata. Anche perché in presenza di una situazione economica come quella che stiamo attraversando non si può "mungere la vacca" dei contradaioli troppo lungo. E poi diciamolo con franchezza che troppi soldi che girano sono una tentazione a cui qualcuno potrebbe non resistere.
C’è poi un altro interrogativo che a Siena circola tra la gente. Quanti soldi oggi vanno alle contrade? quanto ai fantini? In passato erano in vantaggio le contrade. Oggi – a quanto pare – i ruoli sembrano invertiti. Certo, i fantini fanno il loro interesse e, sfruttando la legge della domanda e dell’offerta, spuntano forti compensi anche a perdere. Dovrebbero essere le contrade a invertire la rotta con un patto preciso senza lasciarsi trasportare dall’idea che più spendi, che se compri anche i colonnini, puoi vincere il palio. Può succedere certamente, ed è successo, ma spesso ci sta anche la sorpresa. La corsa di luglio sembrava fosse scritta per il Nicchio che aveva la coppia ritenuta vincente e aveva messo in piazza, almeno cosi dice la voce popolare, molti soldi. La corsa, fin dalla mossa dove la potenza economica del Nicchio non si è vista, si è messa in un altro modo e a divertirsi con una spesa molto minore sono stati i selvaioli. Una sconfitta quella del Nicchio che secondo i contradaioli dei Pispini ha rallegrato, oltre al Montone, ovviamente, anche i contrari a quella che definiscono la “dittatura del Bruschelli sul palio”.
Insomma, in piazza ci sono oltre alle rivalità tra contrade, anche quelle verso i fantini tanto che magari qualcuno potrebbe aver sottoscritto per la sconfitta del Bruschelli. Un atteggiamento che non sorprenderebbe.