di Antonio Gigli
SIENA. Conosciuto anche il pensiero del consigliere verde Romanelli, possiamo dire di aver chiuso tutto l'arco costituzionale. Ogni forza politica ha detto la sua sul Palio, ha individuato cause dei problemi e invitato alla soluzione. Ci sarebbe davvero da ridere, soprattutto sulle parole del signor Romanelli, che vorrebbe sostituire i cavalli con giochi di abilità. In un passato più o meno recente ne abbiamo sentite di tutti i colori (corsa con soli fantini, taglio drastico delle curve, corsa con moto o bici etc.) e quindi per riempire (di risate) queste calde serate estive, ci piacerebbe avere maggiori spiegazioni dal signor Romanelli.
Quali sarebbero questi giochi di abilità? Di certo escluderei subito quelli con le armi, perchè se non si devono ferire i cavalli, non vedo perchè dovrebbero farlo gli uomini. Si poterebbe pensare a partite a scacchi, magari nel mezzo della conchiglia con figuranti viventi, ma si andrebbe a copiare quanto accade a Marostica. Potremmo sostituire gli scacchi con le pedine della dama, oppure se proprio vogliamo differenziarci, potremmo pensare ad un mega-torneo di burraco.
Torniamo alla dura realtà e ci chiediamo: ma i nostri politici non hanno altro a cui pensare? Non gli bastano i problemi nazionali? Cosa ne pensano i vari Romanelli, Brambilla e così via sull'inquinamento, la disoccupazione, il conflitto d'interessi e, soprattutto, perchè non pensano a risolvere questi di problemi che non quelli del Palio di Siena? Volendo rimanere in ambito animalista, Romanelli e c. perchè non fanno un salto negli ippodromi “regolari” e si informano della fine che fanno le centinaia di cavalli diventati inutili ai fini agonistici. Quest'ultima cosa, però, non fa spettacolo e non dà risalto nella calda estate.
Negli anni '30 il nostro Palio ricevette dal governo (fascista) il diritto a godere del nome Palio come unicità assoluta, in Italia. Non ci furono sollevazioni di antifascisti per questo, ma tutti riconobbero l'importanza del riconoscimento. Altrettanto non è accaduto oggi. Agli attacchi palesi e dimostrabili della ministra Brambilla, alcuni esponenti politici della maggioranza di governo si sono arrampicati sugli specchi, arrivando addirittura a dubitare che la ministra abbia detto certe cose, ed hanno sfruttato la cosa per attaccare il sindaco. Non si difende così il Palio e la nostra tradizione. La miglior cosa sarebbe unirsi tutti, almeno a Siena, lasciando da parte le divisioni politiche per difendere il Palio senza se e senza ma, senza ideologia o politica della peggior specie. Il Palio non ha colori politici, ma solo quelli delle nostre splendide contrade. Ricordiamocene tutti, ma proprio tutti, una volta per sempre.
SIENA. Conosciuto anche il pensiero del consigliere verde Romanelli, possiamo dire di aver chiuso tutto l'arco costituzionale. Ogni forza politica ha detto la sua sul Palio, ha individuato cause dei problemi e invitato alla soluzione. Ci sarebbe davvero da ridere, soprattutto sulle parole del signor Romanelli, che vorrebbe sostituire i cavalli con giochi di abilità. In un passato più o meno recente ne abbiamo sentite di tutti i colori (corsa con soli fantini, taglio drastico delle curve, corsa con moto o bici etc.) e quindi per riempire (di risate) queste calde serate estive, ci piacerebbe avere maggiori spiegazioni dal signor Romanelli.
Quali sarebbero questi giochi di abilità? Di certo escluderei subito quelli con le armi, perchè se non si devono ferire i cavalli, non vedo perchè dovrebbero farlo gli uomini. Si poterebbe pensare a partite a scacchi, magari nel mezzo della conchiglia con figuranti viventi, ma si andrebbe a copiare quanto accade a Marostica. Potremmo sostituire gli scacchi con le pedine della dama, oppure se proprio vogliamo differenziarci, potremmo pensare ad un mega-torneo di burraco.
Torniamo alla dura realtà e ci chiediamo: ma i nostri politici non hanno altro a cui pensare? Non gli bastano i problemi nazionali? Cosa ne pensano i vari Romanelli, Brambilla e così via sull'inquinamento, la disoccupazione, il conflitto d'interessi e, soprattutto, perchè non pensano a risolvere questi di problemi che non quelli del Palio di Siena? Volendo rimanere in ambito animalista, Romanelli e c. perchè non fanno un salto negli ippodromi “regolari” e si informano della fine che fanno le centinaia di cavalli diventati inutili ai fini agonistici. Quest'ultima cosa, però, non fa spettacolo e non dà risalto nella calda estate.
Negli anni '30 il nostro Palio ricevette dal governo (fascista) il diritto a godere del nome Palio come unicità assoluta, in Italia. Non ci furono sollevazioni di antifascisti per questo, ma tutti riconobbero l'importanza del riconoscimento. Altrettanto non è accaduto oggi. Agli attacchi palesi e dimostrabili della ministra Brambilla, alcuni esponenti politici della maggioranza di governo si sono arrampicati sugli specchi, arrivando addirittura a dubitare che la ministra abbia detto certe cose, ed hanno sfruttato la cosa per attaccare il sindaco. Non si difende così il Palio e la nostra tradizione. La miglior cosa sarebbe unirsi tutti, almeno a Siena, lasciando da parte le divisioni politiche per difendere il Palio senza se e senza ma, senza ideologia o politica della peggior specie. Il Palio non ha colori politici, ma solo quelli delle nostre splendide contrade. Ricordiamocene tutti, ma proprio tutti, una volta per sempre.