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di Antonio Gigli
SIENA. Tra poche ore il grande enigma sarà sciolto, e la carriera del 2 luglio 2010 passerà alla storia, come tutte. Riuscirà a trionfare, secondo le previsioni, la grande accoppiata Trecciolino-Istriceddu per i colori del Nicchio? Il Palio non è una corsa di cavalli e qualunque cosa può succedere, lo sanno anche i più piccoli. Tutto sembra girare per il rione dei Pispini, ma l'imponderabile è dietro l'angolo. Se esaminiamo il Palio odierno sotto il punto di vista strettamente tecnico, possiamo notare che il lotto dei cavalli scelti è tra i più validi ed omogenei degli ultimi anni, un vero e proprio mix di esperienza, grandi qualità, novità interessanti. Leo Lui, Fedora Saura, l'esordiente Giostreddu, Lampante, Elfo, oltre al già citato Istriceddu, sono le punte di diamante. Altro discorso per quanto concerne i fantini. Poca esperienza, dovuta anche alle molte squalifiche (ben cinque) e accoppiate forse forzate e quindi piene di incognite. Solo solo tre, addirittura, i fantini già vincitori tra i magnifici dieci assassini: Trecciolino, Scompiglio e Gingillo, troppo poco per garantire qualche sicurezza di più, che c'era ai tempi che correvano tutti assieme personaggi come Il Pesse, Bastiano, Aceto, Cianchino, Bufera, Massimino.
Il Palio è Palio, però, comunque vada, sia che vinca la favorita di due o tre colonnini, sia che a trionfare sia un outsider, questo è bene tenerselo bene a mente, prima di fare discorsi catastrofisti. Ricordiamo a memoria i commenti disfattisti circa il futuro del Palio dopo la carriera trionfale del Bruschelli nell'Istrice, salvo poi rimangiarseli tutti solo un mese e mezzo dopo quando il Bruco vinse una Palio che vide lottare almeno quattro o cinque contrade. Il Palio è come una medaglia, ha sempre il suo rovescio, è questa la sua bellezza, il suo fascino secolare. Tutto cambia per non cambiare nulla.
SIENA. Tra poche ore il grande enigma sarà sciolto, e la carriera del 2 luglio 2010 passerà alla storia, come tutte. Riuscirà a trionfare, secondo le previsioni, la grande accoppiata Trecciolino-Istriceddu per i colori del Nicchio? Il Palio non è una corsa di cavalli e qualunque cosa può succedere, lo sanno anche i più piccoli. Tutto sembra girare per il rione dei Pispini, ma l'imponderabile è dietro l'angolo. Se esaminiamo il Palio odierno sotto il punto di vista strettamente tecnico, possiamo notare che il lotto dei cavalli scelti è tra i più validi ed omogenei degli ultimi anni, un vero e proprio mix di esperienza, grandi qualità, novità interessanti. Leo Lui, Fedora Saura, l'esordiente Giostreddu, Lampante, Elfo, oltre al già citato Istriceddu, sono le punte di diamante. Altro discorso per quanto concerne i fantini. Poca esperienza, dovuta anche alle molte squalifiche (ben cinque) e accoppiate forse forzate e quindi piene di incognite. Solo solo tre, addirittura, i fantini già vincitori tra i magnifici dieci assassini: Trecciolino, Scompiglio e Gingillo, troppo poco per garantire qualche sicurezza di più, che c'era ai tempi che correvano tutti assieme personaggi come Il Pesse, Bastiano, Aceto, Cianchino, Bufera, Massimino.
Il Palio è Palio, però, comunque vada, sia che vinca la favorita di due o tre colonnini, sia che a trionfare sia un outsider, questo è bene tenerselo bene a mente, prima di fare discorsi catastrofisti. Ricordiamo a memoria i commenti disfattisti circa il futuro del Palio dopo la carriera trionfale del Bruschelli nell'Istrice, salvo poi rimangiarseli tutti solo un mese e mezzo dopo quando il Bruco vinse una Palio che vide lottare almeno quattro o cinque contrade. Il Palio è come una medaglia, ha sempre il suo rovescio, è questa la sua bellezza, il suo fascino secolare. Tutto cambia per non cambiare nulla.
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