La Contrada condannata a pagare le spese processuali
SIENA. Il giudice Stefano Caramellino ha riconosciuto il diritto di voto alle trenta donne della Contrada dell’Oca, che erano state sospese per aver reclamato il diritto di elettorato attivo e passivo. Il 5 dicembre scorso l’assemblea dell’Oca aveva deciso di interrompere la tradizione che vietava il diritto di voto alla componente femminile della Contrada. Il giudice ha dunque dichiarato cessata la materia del contendere, ma ha al contempo condannato la Contrada a pagare le spese processuali: 21mila euro. Caramellino ha riconosciuto che “la fondatezza della pretesa sostanziale fatta valere in giudizio dalle 30 è manifesta, poiché la Costituzione vieta ogni distinzione di sesso” e ciascuna contrada “rientra a pieno titolo nella nozione di formazione sociale ove si svolge la personalità umana”.
Ora si attendono le azioni di reintegro tra i contradaioli della 30 donne sospese dall’Oca.