I risultati attesi per il prossimo autunno
SIENA. Quanti contradaioli vivono nel rispettivo rione, attualmente? Nel caso della Contrada della Torre, lo sapremo in autunno. E’ attesa per quel periodo la sintesi di un lavoro di gruppo che partirà con l’inizio dell’estate, e che per essere descritto non trova di meglio che un’unica parola: censimento. Residenti, titolari di esercizi commerciali e proprietari di immobili delle 33 vie corrispondenti al territorio della Contrada stanno ricevendo in questi giorni una lettera di preavviso: si annuncia che nei prossimi giorni qualcuno suonerà al loro campanello, con la cortese richiesta di dedicare qualche minuto del loro tempo. Non si tratterà di questuanti o bambini in vena di scherzi, bensì dei giovani Torraioli che, divisi in squadre, avranno il compito di raccogliere i dati da elaborare successivamente. “Si tratterà effettivamente di un lavoro corale – anticipa il Priore della Torre, Pierluigi Millozzi – Per questo obiettivo sono coinvolti direttamente il gruppo Protettorato, la cancelleria, gli addetti ai Giovani Torraioli e soprattutto questi ultimi, in particolare quelli di età compresa tra 16 e 18 anni, che si presteranno materialmente per bussare di porta in porta”.
L’idea del censimento nella Torre non è una pensata estemporanea, bensì una attività prefissata periodicamente dallo Statuto della Contrada. “Ormai sono alcuni decenni che non lo abbiamo più realizzato, e quindi abbiamo pensato che ripeterlo possa essere iniziativa dovuta e preziosa, non solo per la nostra Contrada. La nostra stima è che il 9 per cento dei protettori abiti nelle vie che Violante di Baviera assegnò alla Torre; saremo curiosi di verificare in autunno se l’impressione sarà confermata”. I giovani contradaioli che condurranno materialmente le visite saranno muniti di un apposito cartellino di riconoscimento, ed annoteranno le informazioni raccolte su una specifica scheda-questionario, così da sovrapporre più facilmente i dati una volta raccolti. “Conoscere queste informazioni non avrà solo il valore di soddisfare una curiosità – aggiunge il Priore – in primo luogo è una importante occasione per far scoprire fino in fondo ai più giovani il rione a cui si sentono profondamente attaccati. E poi avere un dato reale su chi vive e lavora in una zona è potenzialmente qualcosa di molto utile per rendere migliore questa presenza, nell’interesse di tutti. Confidiamo che questa possa essere chiaro a chi sentirà suonare il proprio campanello, per mano dei giovani torraioli”.