SIENA. Venerdì (13 febbraio) alle ore 21:15, organizzato dall’Associazione Arte dei Vasai onlus in collaborazione con la Nobile Contrada del Nicchio presso la chiesa di san Giacinto in Sant’Emidio si terrà il quarto incontro con la Storia: Serena Passeri terrà un seminario dal titolo: “La guerra e il territorio. Corrispondenza e testimonianze di un militare al fronte: 1943 – 1945”.
Questo lavoro nasce da un interesse affettivo e prova ad esaminare un periodo molto travagliato della storia italiana attraverso la corrispondenza del bersagliere Carlo Augusto Passeri con i familiari: sono le vicende della seconda guerra mondiale tra il settembre 1943 e l’aprile 1945, in cui l’Italia passa dalla partecipazione alla guerra dell’Asse alla richiesta di armistizio e alla resa incondizionata. La storia, come tutte le altre discipline, è un cammino continuo; cammino che si arricchisce e vive con il ritrovamento e l’interpretazione di nuove fonti. Fonti che si trasformano in “immagini” che emergono dall’analisi della corrispondenza, che aiutano a tracciare la storia stessa con un “affettivo” epistolario di pochi mesi, spesso lacunoso, censurato, e costretto dalla censura stessa ad “autoridimensionarsi”. Lavoro che si ricompone attraverso testimonianze orali e scritte, memorie, documenti storici e foto, che, come tante “tessere” di mosaico, lo arricchiscono e sviluppano. Il ritrovamento di questo tipo di documenti tra i ricordi delle famiglie, incuriosisce e stimola a comprendere meglio, nella lettura di avvenimenti di più ampio raggio, ragioni e motivazioni dei comportamenti dei singoli, sottraendoli a pregiudizi generalizzanti, spesso condizionati da ideologie e credo politico che nulla avevano a che fare con i singoli stessi. La storia viene fatta dai vincitori, ma talvolta venendo a conoscenza delle storie personali di ciascuno, possono scaturire nuove verità e sfumature diverse.
Nelle lettere inviate ai genitori, nonni, sorelle e zii, le frasi di rito e il racconto di brevi notizie sottendono sentimenti, paure, attese e delusioni: il tanto agognato momento della ricezione della posta acquista, nel periodo di riferimento, una fondamentale importanza e rappresenta “una consolazione” perché unico legame con gli affetti e la casa lontana. L’arrivo della corrispondenza è una festa, un riavvicinarsi a casa. Basta anche solo un collegamento con la propria città per instaurare un legame stretto, nella speranza di ricevere o poter indirettamente avere un qualsiasi tipo di informazione per e dalla propria famiglia.