La proposta era partita dal Comitato Amici del Palio
Tale iniziativa, suggerita dal contradaiolo della Contrada della Pantera ed amico Alessandro Leoncini, nasce in ricordo di un bambino, Giovacchino Mencarini, nato a Siena nel 1835, nel tratto di via delle Terme compreso nel territorio della Nobil Contrada dell’Oca (attuale n. 26). Come si vede nel famoso acquarello di Alessandro Maffei, intorno al 1846, la comparsa della Nobil Contrada dell’Oca, come delle altre Contrade, usava monturare solo gli adulti come alfieri e tamburini, mentre i bambini potevano vestirsi come paggetti. Ciò nonostante, allora come ora, i ragazzi di Contrada iniziavano fin da piccoli a girare la bandiera e suonare il tamburo e Giovacchino, con molta probabilità iniziò a suonare il suo primo tamburo proprio in Fontebranda. Cresciuto in una famiglia di ideali liberali, Giovacchino, nonostante la giovane età (aveva solo tredici anni) , prese parte con entusiasmo al Risorgimento e nel 1848, all’inizio della prima guerra d’Indipendenza, si arruolò volontario “alle bandiere Toscane”, definizione usata per i volontari che il 29 maggio combatterono a Curtatone e Montanara. Vista la giovane età e non potendo essere arruolato come soldato, ne partecipò come tamburino (non a caso anche Il piccolo tamburino sardo di De Amicis era “un bambino di quattordici anni che ne dimostrava dodici”). Dopo la guerra Giovacchino tornò a Siena morendo nel 1852, forse per le sofferenze subite nel ’48, prima di aver compiuto diciassette anni.”