Il programma di residenze si è svolto in due periodi, uno estivo (durante il Palio d’Agosto) e uno invernale, grazie alla partecipazione della Contrada della Chiocciola e del Leocorno
SIENA. Si conclude oggi il secondo ciclo di residenze del progetto “ITINERA. Mecenatismo e formazione”, ideato dall’Associazione Fuoricampo insieme all’Associazione Culturing e i partner OdA32 e ActionBrick che lavorano sul territorio, e sostenuto in parte grazie al finanziamento ottenuto dal bando regionale Toscanaincontemporanea2016.
Il programma di residenze si è svolto in due periodi, uno estivo (durante il Palio d’Agosto) e uno invernale, grazie alla partecipazione della Contrada della Chiocciola e del Leocorno. Un gruppo di artisti internazionali è stato invitato a Siena e coinvolto nello sviluppo di un progetto che declina un’idea di mecenatismo diffuso grazie ad una rinnovata partecipazione delle comunità che animano questa città. Un periodo d’indagine che ha avuto il suo culmine in questa seconda fase in una giornata di approfondimento che si è tenuta in collaborazione con i partner e la Contrada del Leocorno nella Valle di Follonica, raro esempio di spazio urbano non antropizzato, ed in un workshop ospitato dall’Associazione ActionBrick con la partecipazione dell’Associazione OdA32, alcuni studenti e il Prof. Claudio Pizzorusso dell’Università per Stranieri di
Siena, l’Atelier del paesaggio ARscape, il collettivo artistico FareMenteLocale, ed alcuni rappresentanti dell’Associazione La Diana e dell’Associazione Le Mura.
Il periodo di residenza “invernale”, lontano dalla frenesia e dalla confusione che riempiono la città durante l’estate, ha permesso di scoprire il lato più intimo delle contrade, luogo di condivisione e reciproco conforto, dove la metafora paliesca, che sublima ogni tipo di rapporto nella città del palio, si gongola della vittoria, rimugina sulla sconfitta o prepara la riscossa.
Le residenze sono un momento di formazione di grande importanza per gli artisti perché riguarda l’analisi ed il lavoro sul campo, ma sono anche un momento di confronto diretto fra una comunità territorializzata ed un sentire artistico internazionale. Il periodo di residenza è finalizzato alla messa in atto di progetti artistici (esposizioni, workshop, seminari) sviluppati e realizzati con la partecipazione attiva delle comunità che hanno ospitato gli artisti. Le Contrade, sono perciò le chiavi di accesso all’attivazione di un rinnovamento che favorisca la vocazione proattiva e produttiva di una città e diffondere un modello di comunity building che possa realizzarsi anche su vasta scala come da tempo l’Europa si è prefissa di arrivare.
Il progetto si è svolto principalmente su un piano teorico, con l’ambizione di canalizzare le energie creative di un territorio per formare e attrarre nuovo pubblico che possa diventare esso stesso produttore di arte e cultura attraverso l’abitudine alle nuove forme contemporanee di cultura.
Questo a partire dalle giovanissime generazioni, grazie alla collaborazione dell’Associazione Oda32, che da tempo si occupa di formazione didattica sul territorio, che ha tenuto un laboratorio artistico bilingue insieme all’artista Namsal Siedlecki coinvolgendo 60 alunni della scuola elementare Giovanni Pascoli. In questi due cicli di residenze gli artisti hanno avuto modo di accedere ai luoghi reali e mentali più intimi che distinguono le contrade e a tutto il complesso di valori e abitudini che le animano. Dalla visita al museo, alle cene con i contradaioli; dall’apprendimento di tecniche tradizionali con cui le bandieraie dipingono e cuciono le sete o le decorazioni delle campanine di Santa Lucia, alla consultazione degli archivi della
contrada per rintracciare i momenti più importanti della propria storia sullo sfondo di quella universale. Tutti aspetti che stanno dietro al rito collettivo del palio e strutturano l’ethos di questa città, dove le contrade si assumono a modello di una sorta di coworking sociale basato sull’affezione solidale e la partecipazione responsabile.
L’approfondimento di temi tradizionali locali diventa materia per una lettura che coinvolge le nuove generazioni e diffonde un’identità culturale unica ma universalistica, sviluppando l’idea di un mecenatismo contemporaneo che si realizza attraverso le sinergie sul territorio, partendo principalmente dalle risorse culturali, umane e creative che animano questa città.
Il programma di residenze è curato da Stijn Maes (Mechelen, BE, 1980), curatore fiammingo che già da tempo collabora con l’Associazione Fuoricampo ed ha avuto modo più volte di entrare in contatto con il tessuto sociale della città grazie alla mediazione culturale offerta dalle associazioni coinvolte nel progetto che da sempre lavorano per favorire lo sviluppo e l’accessibilità del contemporaneo sul territorio senese.
Il progetto ITINERA, ideato dall’Associazione FuoriCampo, era già stato finanziato all’interno del progetto Siena Capitale della Cultura 2015 e ha continuato la sua attività tramite un gruppo di operatori culturali, Associazioni, artisti e architetti, come Culturing, OdA32, ActionBrick, FareMenteLocale e Arscape, membri del Tavolo di Arte e Architettura Contemporanea di Siena, per il bando della Regione Toscana per le attività del 2016.
Artisti partecipanti:
– Lola Lasurt (Barcellona, ESP, 1985), vive e lavora tra Barcellona e Londra
– Agathe Rosa (Annecy, FR, 1987) vive tra Marsiglia
– Cleo Totti (Bastogne, BE, 1989) vive e lavora tra Liegi e Bruxelles
– Namsal Siedlecky (USA,1986) vive e lavora a Seggiano (Gr)