Presentato il numero unico della Contrada dell'Oca
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SIENA. “Maestri di Stile” è il titolo del quindicesimo Numero Unico della recente storia della Nobile Contrada dell’Oca. Con queste tre parole, di immediato intuibile significato, la Contrada di Fontebranda ha voluto ricordare e festeggiare la Vittoria di Guess e “Tittia” del 2 luglio scorso.
Il volume, di 256 pagine, celebra l’ennesima affermazione del Papero e lo fa richiamando il modo con il quale solitamente ciò avviene: potenza, anzi quasi prepotenza nella forma e nella sostanza (ossia…superiorità), cioè un proprio inconfondibile stile, capacità diplomatiche, attenta scelta dei fantini, totale fiducia nelle dirigenze che da sempre si formano alla scuola di Fontebranda.
Questo Numero Unico si distingue dagli altri per alcune importanti caratteristiche: c’è un ritorno massiccio all’ironia verso l’avversaria, la Torre, che si manifesta con scritti e vignette alcune delle quali riprese e aggiornate dai Numeri Unici del passato. E al passato si rifanno anche i contenuti, compreso un richiamo iconografico al primo Numero Unico del 1934, a partire dal simbolo della Contrada impresso in copertina, con stile (ecco la parola chiave che si ripete), vagamente futurista, che si ritrova in tutta la grafica particolarmente curata. In sostanza antico e moderno si incontrano mentre rimane immutato il particolare DNA di Fontebranda nella quantità, qualità e celebrazione delle proprie Vittorie.
Una parte del volume, su carta patinata lucida, contiene prevalentemente la fotocronaca della corsa e dei momenti che l’hanno preceduta. L’altra, piena di contenuti e vignette, stampata ad un solo colore su carta usomano riciclata, accentua ancor più il gusto “vintage” che emerge dal taglio grafico: ecco un altro messaggio che Fontebranda da alla città: niente esagerazioni ma nemmeno scelte minimaliste che avrebbero potuto significare una sottovalutazione dell’importanza del nuovo successo.
Il volume, curato e realizzato da Marco Cheli, art direcotr senese, è impreziosito dalla confezione, tecnicamente definita “bodoniana scoperta”, che è in pratica un libro rilegato in brossura filo refe ma senza fasciatura: questo consente di lasciare i fili in vista andando a creare il gioco di colori sulla costola che ricrea, guarda caso, la bandiera dell’Oca. La stampa della copertina è in serigrafia, bianca e verde su cartone grezzo con impressione a secco volutamente fuori registro.
Insomma ancora un esempio di fedele attinenza alle tradizioni ma con l’occhio attento alle innovazioni offerte dalle moderne tecniche: una lezione di stile fornita da chi, forse giustamente, si ritiene “Maestro”.