di Lisca
SIENA. Notte di riflessione, ridimensionano scelte e decisioni. Cinque barberi nuovi sono incognite e problemi. Tre fantini appiedati: Selva smonta Sgaibarre per Igor Argomenni, Torre saluta Carboni e imbarca Salasso e l’Istrice opta per Silvano Mulas al posto di Trecciolino.
Cavalli in recupero dopo lo stress di ieri, lotto abbastanza omogeneo e le opinioni opinabili. Ordine inverso di ingresso ai canapi, con Nicchio, Bruco, Montone, Aquila, Torre, Istrice, Giraffa, Pantera, Selva e Leocorno di rincorsa. Normale cambio di posto, organetti in alto e in basso, proteste di contradaioli, girate e rigiri, fuori contatto questo e quello, richiami, nervosismo e confusione.
Sempre più difficile governare cavalli vecchi e nuovi: stranamente Giove Deus con lo Zedde alla steccionata sembravano una statua equestre. Poi il balletto delle altre, e ha ballato anche lui. Una volta con il Guidarini le contrade entravano in fila come i salciccioli, e tutti bòni, perché lui non aveva pietà per nessuno: abbassava il canape e chi c’era c’era. Ma era il tempo di Montaperti o giù di lì. E allora puppiamoci queste manfrine e niente lamenti.
Via! Nicchio, Montone veloce gira largo e Iolao scodella Pollini al primo San Martino, rimonta e va in testa, seguito da Pantera e Nicchio. Tiene duro, Pantera passa, ma lo scosso del Montone la beffa e vince.
M’è passato il caldo. Un brividino lungo la schiena. Ma il Palio è ancora lontano, figurati, c’è tre giorni.
Animo! A stasera.