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di Lisca
SIENA. Si mette tutto insieme, Drappellone, Masgalano, prove di notte, tratta e assegnazione. “La Vergine guerriera” mi inquieta un po’. La “povera” Madonnina di Provenzano n’ha viste di tutte, anche una col carrozzino. Guerriera, poi! Gli sparònno ancora, piccinina. Se ce n’è una di pace, è proprio Lei. Questa mi guarda con un occhio chiaro e uno scuro da sopra il cappellone della Suora senza volto, e non mi rassicura. Bellissimo cavallo con una zampa ranca mi turba ancora di più. Mah! Ci capisco pòo, confesso. Ma non mi rasserena. E nel bestiario mette alto il Montone e ultimo il Nicchio. ‘Un ci siamo. Il Masgalano di Eugenia Vanni per “Il Carroccio” è un sogno d’argento e plexiglas che ha spellato le mani della gente e tagliato la voce alla scultrice.
Ma è tempo di Palio vero. Prove di notte con perplessità per il tufo e gli zucchini neri. Batterie con fantini in giacca bianca, uno casca a S.Martino e stizzisce a braccia alzate. Scelti i barberi per questo Palio: Choci alla Selva monta Sgaibarre, Iolao al Montone con Polloni, Indira Bella alla Pantera con Brio, Iada al Leocorno con Scompiglio, Giove Deus al Nicchio con lo Zedde, Estremo Oriente al Bruco con Tittia, Giordhan all’Aquila con De Mauro, Elfo di Montalbo alla Torre con Carboni, Già del Menhir all’Istrice con Trecciolino e Gezabele alla Giraffa con il Dè. Poco entusiasmo, tranne un paio, con cinque esordienti e tre fantini nuovi.
I fantini smontano per l’omaggio in memoria di Lazzaro, la folla in piedi per un grande applauso. Il mossiere Giorgio Guglielmi di Vulci chiama Leocorno, Selva, Pantera, Giraffa, Istrice, Torre, Aquila, Montone, Bruco e Nicchio di rincorsa. Non cambiano le difficoltà di allineamento, cambio di posto e confusione. Leocorno fianca, giù il canape, sgambata, e di nuovo la chiama che non diminuisce il caos. Nicchio entra, parte il Leocorno, che arriva primo a S. Martino e le altre che hanno provato la scappata richiamano il barbero; scorre il Leocorno in scioltezza e vince. Timore di tutti, specie gli esordienti, e sospiro di sollievo. A domani.