di Giacomo Zanibelli
SIENA. “L’ineffabile linguaggio colorato”, cosi è stato definito da Carlo Pedretti il Drappellone dipinto da Giuliano Ghelli. Il Palio dell’Assunta, dedicato a San Bernardo Tolomei, ha riscosso un gran numero di applausi.
Assieme a Maurizio Cenni, Sindaco di Siena, sono intervenuti Carlo Pedretti che ha presentato magistralmente l’opera e l’artista Giuliano Ghelli.
Sicuramente un bel Drappellone che evidenzia come spesso sia difficile tradurre con le parole quello che l’occhio vede, Ghelli gioca proprio su questo, cerca di andare oltre, di trasmettere le sensazioni che si provano dalla contemplazione di un’opera d’arte. Nella seta dominano il giallo ocra, il rosso ed il celeste acqua, ai lati sono raffigurate le dieci contrade al canape, nella forma più classica che richiama al mondo dei bambini attraverso il gioco dei barberi. Nel dipinto possiamo scorgere una porta aperta, che vuole essere una metafora che svela quel grande universo che è Siena. Al centro del Palio, su uno sfondo rosso, cinque cavalli abbelliti da pennellate di colore e da fregi, che li impreziosiscono come a voler far emergere pezzetti d’anima, i cavalli sono inseriti sopra a delle aste bianconere, quasi a voler rappresentare una giostra riportandoci ancora una volta al mondo ludico, questa giostra vuole essere anche una raffigurazione di quello stupendo mondo che è il Palio di Siena. Svetta sul Dappellone una Madonna fanciulla, graziosa e leggiadra figura, che sorregge con dolcezza la balzana ed il simbolo che richiama la dedica al Santo Senese, Bernardo Tolomei.
L’autore è riuscito a far esplodere la sua creatività all’interno del Drappellone facendo emergere una forza propulsiva che richiama alla carriera.
Il gioco, come perno portante, evidenzia come all’interno dell’opera di Giuliano Ghelli sia racchiusa l’essenza del Palio, ossia un microcosmo dove milioni di sentimenti si fondono gli uni con gli altri.
Giuliano Ghelli, noto artista fiorentino, è apprezzato per i suoi richiami alla New Dada ed alla Pop Art, ma soprattutto per come riesce a reinterpretare l’arte personalizzandola e trasformandola in qualcosa di nuovo, che si traduce in un’opera particolare e molto piacevole da ammirare.
Adesso è Palio! Sicuramente ognuno saprà scorgere nel Cencio di Ghelli elementi propiziatori che lo avvicinano alla propria contrada, anche se solo una il 16 sera porterà il “cittino” in Duomo e festeggerà per tutta la notte e per i tanti giorni che seguiranno.
Assieme a Maurizio Cenni, Sindaco di Siena, sono intervenuti Carlo Pedretti che ha presentato magistralmente l’opera e l’artista Giuliano Ghelli.
Sicuramente un bel Drappellone che evidenzia come spesso sia difficile tradurre con le parole quello che l’occhio vede, Ghelli gioca proprio su questo, cerca di andare oltre, di trasmettere le sensazioni che si provano dalla contemplazione di un’opera d’arte. Nella seta dominano il giallo ocra, il rosso ed il celeste acqua, ai lati sono raffigurate le dieci contrade al canape, nella forma più classica che richiama al mondo dei bambini attraverso il gioco dei barberi. Nel dipinto possiamo scorgere una porta aperta, che vuole essere una metafora che svela quel grande universo che è Siena. Al centro del Palio, su uno sfondo rosso, cinque cavalli abbelliti da pennellate di colore e da fregi, che li impreziosiscono come a voler far emergere pezzetti d’anima, i cavalli sono inseriti sopra a delle aste bianconere, quasi a voler rappresentare una giostra riportandoci ancora una volta al mondo ludico, questa giostra vuole essere anche una raffigurazione di quello stupendo mondo che è il Palio di Siena. Svetta sul Dappellone una Madonna fanciulla, graziosa e leggiadra figura, che sorregge con dolcezza la balzana ed il simbolo che richiama la dedica al Santo Senese, Bernardo Tolomei.
L’autore è riuscito a far esplodere la sua creatività all’interno del Drappellone facendo emergere una forza propulsiva che richiama alla carriera.
Il gioco, come perno portante, evidenzia come all’interno dell’opera di Giuliano Ghelli sia racchiusa l’essenza del Palio, ossia un microcosmo dove milioni di sentimenti si fondono gli uni con gli altri.
Giuliano Ghelli, noto artista fiorentino, è apprezzato per i suoi richiami alla New Dada ed alla Pop Art, ma soprattutto per come riesce a reinterpretare l’arte personalizzandola e trasformandola in qualcosa di nuovo, che si traduce in un’opera particolare e molto piacevole da ammirare.
Adesso è Palio! Sicuramente ognuno saprà scorgere nel Cencio di Ghelli elementi propiziatori che lo avvicinano alla propria contrada, anche se solo una il 16 sera porterà il “cittino” in Duomo e festeggerà per tutta la notte e per i tanti giorni che seguiranno.
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