Una carriera straordinaria vinta da Polonski e Tittia
SIENA. È Selva! Una carriera che l’ha vista prima dai primi secondi di corsa fino allo scoppio del mortaretto che ne ha sottolineato la vittoria.
Ecco l’ordine di posizione ai canapi: Chiocciola, Lupa, Oca, Selva, Valdimontone, Nicchio, Torre, Istrice, Tartuca. Onda di rincorsa.
Uscita d’obbligo e rientro dopo gli “accordi” con la rincorsa. Cavalli molto tranquilli che però non hanno evitato numerosi inviti alla calma da parte del mossiere. Tutti fuori per tenere calma la situazione. Il tempo di un tondino e di nuovo la chiamata tra i canapi.
La Selva resta sempre fuori dalla sua posizione, ma “nei paraggi”. Ordinati e stretti i cavalli. Qualche richiamo al Nicchio e alla Tartuca per invitare a tenere la posizione. L’Onda resta lontana come ad allontanare il tempo della mossa. Cavalli troppo stretti e serrati in fondo… tutti fuori per la terza volta.
Fuori per la quarta volta dopo che l’ammucchiata di cavalli resta evidente.
Il canape viene buttato giù per una falsa partenza. Una mossa dell’Onda e una forzatura del Nicchio spingono a titolo cautelativo l’abbattimento del canape. Un giro di piazza tanto per far scendere la tensione che comincia a salire.
Il rientro non porta ordine tra i canapi. I cavalli non tengono la posizione. Negli attimi in cui i barberi sono ordinati l’Onda non accenna ad entrare.
Di nuovo una falsa partenza, invalidata dal mossiere. L’ordine non era rispettato ma la mossa poteva, con un po’ di tolleranza, essere data buona.
Pochi minuti e la mossa è quella giusta! La Selva parte subito in prima posizione seguita dalla Lupa e dall’Oca. Una posizione che non cambia al primo San Martino. Prima ancora di imboccare la curva cade la Tartuca.
Potente la falcata di Polonski che non lascia la sua prima posizione. Anzi: distanzia sempre più l’Oca in seconda posizione, dopo aver scalzato la Lupa nel secondo San Martino. La Torre, in quarta posizione cade al secondo Casato. La Selva resta sempre prima, a distanza dall’Oca e dalla Lupa. Il fantino dell’Oca cade al terzo San Martino, dopo aver condotto il suo secondo palio con autorevolezza, tenendo a bada il Mari su Roba e Macos per la Torre. Il cavallo scosso della contrada di Fontebranda resta in seconda posizione ma nulla può contro la potenza e la velocità della Selva, che vince il Palio dell’Assunta 2015.
Ha vinto l’unica contrada che non aveva nemiche in campo con una gestione impeccabile da parte di Atzeni ed un barbero in grande vena, che ha assecondato il fantino nelle traiettorie, facilitato anche nell’essere sempre stato in testa. Tittia in trionfo, mentre i contradaioli di Onda e Torre hanno “qualcosa da dirsi” e devono intervenire le forze dell’ordine per separare i contendenti.
La fotogallery di Mbadda Rohana