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SIENA. Questo paragone ancora ci mancava: il Palio come la corrida. L'uscita è del ministro del Turismo, Michela Brambilla, che – come riportato da Repubblica – afferma perentoria che "Anche da noi c'è la corrida", e che il Palio di Siena è altrettanto violento. Chissà cosa ha visto, il ministro, che annuncia anche che "Come la Catalogna anche noi possiamo rinunciare". Potrà rinunciarci lei, anzi speriamo che a nessuno venga in mente di invitarla a qualche trifora…
"Ci sono troppe manifestazioni che comportano lo sfruttamento degli animali – ha detto durante un incontro con la stampa a Palazzo Chigi – Se la Catalogna rinuncia alla corrida anche noi possiamo rinunciare a qualche palio che danneggia l'immagine dell'Italia e del Made in Italy".
Il ministro ha annunciato che è stato costituito un comitato ad hoc per eseguire uno "screening" delle varie manifestazioni che impegnano gli animali: "non ci sono solo cavalli, ma anche asini, oche e addirittura le colombe". "Voglio che il nostro Paese – ha concluso il ministro – sia "animal friendly".
No comment, caro ministro.
Non stiamo neanche a perder tempo a spiegare come Siena gestisce il proprio Palio. E come ubbidisca all'ordinanza firmata nel 2009 dal sottosegretario al Welfare, Francesca Martini, "sulla disciplina di manifestazioni popolari pubbliche o private nelle quali vengono impiegati equidi, al di fuori degli impianti e dei percorsi ufficialmente autorizzati".
"Ci sono troppe manifestazioni che comportano lo sfruttamento degli animali – ha detto durante un incontro con la stampa a Palazzo Chigi – Se la Catalogna rinuncia alla corrida anche noi possiamo rinunciare a qualche palio che danneggia l'immagine dell'Italia e del Made in Italy".
Il ministro ha annunciato che è stato costituito un comitato ad hoc per eseguire uno "screening" delle varie manifestazioni che impegnano gli animali: "non ci sono solo cavalli, ma anche asini, oche e addirittura le colombe". "Voglio che il nostro Paese – ha concluso il ministro – sia "animal friendly".
No comment, caro ministro.
Non stiamo neanche a perder tempo a spiegare come Siena gestisce il proprio Palio. E come ubbidisca all'ordinanza firmata nel 2009 dal sottosegretario al Welfare, Francesca Martini, "sulla disciplina di manifestazioni popolari pubbliche o private nelle quali vengono impiegati equidi, al di fuori degli impianti e dei percorsi ufficialmente autorizzati".