di Giacomo Zanibelli
SIENA. Il disegno al centro di tutto, così potremmo definire il Palio dipinto da Eugenia Vanni, giovane artista senese.
Il drappellone, presentato da Marco Pierini, mostra una cura particolare per il disegno, l’artista cerca di far coesistere, all’interno della sua opera, diverse forme espressive e tecniche, restando in linea con gli artisti contemporanei. Eugenia Vanni sceglie di volta in volta a seconda di quello che deve realizzare, la sua tecnica pittorica con una certa propensione per il video e per le installazioni site-specific. Nella sua rappresentazione, con l’uso del disegno, riesce a raggiungere l’essenza del Palio, la sua opera riconduce al pensiero di Federico Zuccari, il quale distingueva tra disegno interno e disegno esterno che: “Altro non è che quello circoscritto di forma senza sostanza di corpo. Semplice lineamento, circonscrittione, misuratione e figura di qualsivoglia cosa imaginata e reale”. Nel drappellone il colore diviene un qualcosa di successivo ma non di accessorio, la Vanni ha impiegato in prevalenza tinte ocra, le terre ed i bruni, volendo riprendere i colori della piazza, il suo colore è spirituale come si può vedere nel volto della Vergine. Elemento portante di tutta l’opera della giovane artista senese è la luce, che diviene pura energia donando al Palio una connotazione mistica.
La Madonna sovrasta l’intera architettura dell’opera, i suoi lineamenti sono molto vicini ad un modello contemporaneo, è ritratta di tre quarti, presenta le caratteristiche tipiche dell’iconografia che la riconducono al sacro modello, ha uno sguardo pudico che mostra un’affettuosa benevolenza.
Ogni elemento del drappellone vuole andare alla sostanza delle cose, come il canape teso, il Palazzo Pubblico riprodotto in pianta, le dieci Contrade, il tutto è visto in un divenire che trova il suo fondamento in radici salde.
Il Palio di Luglio 2009 è dedicato al settecentenario della redazione in volgare del Costituto Senese, risalente al 1309.
Come ha detto il sindaco Maurizio Cenni:“Il Costituto deriva dalla volgarizzazione dello statuto senese redatto in latino nel 1296, con aggiunte ed emendamenti intervenuti nel frattempo. Tra questi, ad esempio, la delibera di una corsa del Palio da effettuare per Santa Maria d’agosto (D.I, rub. 586), a testimonianza delle antichissime origini della Festa che ancora oggi racconta Siena nel mondo”.
La pittrice ha riportato in stampatello sul Cencio, in basso a sinistra, guardandolo di fronte, i primi articoli del Costituto.
Nel drappellone dipinto da Eugenia Vanni, ogni contradaiolo delle dieci al canape saprà cogliere quei segni che lo avvicinano alla propria Contrada; il bello del Palio è proprio questo, la speranza di poterlo vedere arrivare tra tamburi, colori, canti, pianti e gioia nel proprio amato rione.
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SIENA. Il disegno al centro di tutto, così potremmo definire il Palio dipinto da Eugenia Vanni, giovane artista senese.
Il drappellone, presentato da Marco Pierini, mostra una cura particolare per il disegno, l’artista cerca di far coesistere, all’interno della sua opera, diverse forme espressive e tecniche, restando in linea con gli artisti contemporanei. Eugenia Vanni sceglie di volta in volta a seconda di quello che deve realizzare, la sua tecnica pittorica con una certa propensione per il video e per le installazioni site-specific. Nella sua rappresentazione, con l’uso del disegno, riesce a raggiungere l’essenza del Palio, la sua opera riconduce al pensiero di Federico Zuccari, il quale distingueva tra disegno interno e disegno esterno che: “Altro non è che quello circoscritto di forma senza sostanza di corpo. Semplice lineamento, circonscrittione, misuratione e figura di qualsivoglia cosa imaginata e reale”. Nel drappellone il colore diviene un qualcosa di successivo ma non di accessorio, la Vanni ha impiegato in prevalenza tinte ocra, le terre ed i bruni, volendo riprendere i colori della piazza, il suo colore è spirituale come si può vedere nel volto della Vergine. Elemento portante di tutta l’opera della giovane artista senese è la luce, che diviene pura energia donando al Palio una connotazione mistica.
La Madonna sovrasta l’intera architettura dell’opera, i suoi lineamenti sono molto vicini ad un modello contemporaneo, è ritratta di tre quarti, presenta le caratteristiche tipiche dell’iconografia che la riconducono al sacro modello, ha uno sguardo pudico che mostra un’affettuosa benevolenza.
Ogni elemento del drappellone vuole andare alla sostanza delle cose, come il canape teso, il Palazzo Pubblico riprodotto in pianta, le dieci Contrade, il tutto è visto in un divenire che trova il suo fondamento in radici salde.
Il Palio di Luglio 2009 è dedicato al settecentenario della redazione in volgare del Costituto Senese, risalente al 1309.
Come ha detto il sindaco Maurizio Cenni:“Il Costituto deriva dalla volgarizzazione dello statuto senese redatto in latino nel 1296, con aggiunte ed emendamenti intervenuti nel frattempo. Tra questi, ad esempio, la delibera di una corsa del Palio da effettuare per Santa Maria d’agosto (D.I, rub. 586), a testimonianza delle antichissime origini della Festa che ancora oggi racconta Siena nel mondo”.
La pittrice ha riportato in stampatello sul Cencio, in basso a sinistra, guardandolo di fronte, i primi articoli del Costituto.
Nel drappellone dipinto da Eugenia Vanni, ogni contradaiolo delle dieci al canape saprà cogliere quei segni che lo avvicinano alla propria Contrada; il bello del Palio è proprio questo, la speranza di poterlo vedere arrivare tra tamburi, colori, canti, pianti e gioia nel proprio amato rione.
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