Le fa eco Martini. Il Codacons presenta un esposto in Procura
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Maria Vittoria Brambilla, ministro della salute. “Sono profondamente rattristata – ha detto – per l’ennesimo tragico incidente costato la vita a un cavallo durante le prove del Palio di Siena. Da tempo avevo lanciato l’allarme circa le condizioni di pericolosita’ per gli animali coinvolti in questa anacronistica manifestazione. Credo che sia giunto il momento di sottoporre ad un esame rigoroso questa ed altre competizioni in cui creature viventi vengono sfruttate e rischiano la vita per il solo divertimento dell’uomo. E il Palio di Siena, visto quello che accade ripetutamente, non può più considerarsi intoccabile”.
“Certamente – conclude il ministro – è stata una giusta decisione non candidarlo a diventare patrimonio dell’Unesco. Una decisione che avrebbe legato l’immagine del nostro Paese alla morte violenta di un altro cavallo innocente. Non è questa l’Italia che vogliamo fare conoscere al mondo”.
Francesca Martini., sottosegretario alla Salute. “E’ un macello a cielo aperto e rischia di diventare un boomerang per la città, non si può continuare così”, ha affermato. “Da un anno è in vigore un’ordinanza, che ora sarà reiterata, per la prevenzione di incidenti e la tutela della sicurezza, dalle transenne attutite al fondo di corsa adeguato, e ha dato buoni risultati. Presto andrà in Consiglio dei Ministri anche un ddl che imponga tutte le misure volte a prevenire incidenti simili. Purtroppo però, anche se Siena ha fatto molto, si devono rendere conto che non basta. Il Comune deve migliorare la sicurezza, non si può più assistere a questo scempio”.
Il Codacons depositerà oggi stesso un esposto alla Procura della Repubblica di Siena. “Chiediamo alla magistratura di fare immediatamente luce e chiarezza sulla vicenda poiché, accertati i fatti e le eventuali responsabilit°, si potrebbero configurare diverse fattispecie penalmente rilevanti”. Il Codacons si riferisce all’art. 544-quater del codice penale che afferma testualmente: “chiunque organizza o promuove spettacoli o manifestazioni che comportino sevizie o strazio per gli animali e’ punito con la reclusione da quattro mesi a due anni e con la multa da 3.000 a. 15.000 euro’. “L’episodio deve portare ad una attenta riflessione circa l’opportunità di consentire in Italia lo svolgimento di manifestazioni che possono provocare danni e lesioni agli animali. Crediamo sia giunta l’ora di vietare pali e gare che vedano protagonisti cavalli e altri animali, che troppo spesso fanno registrare incidenti anche tragici”.