Ci sono i corsi per tamburini e alfieri, forse servono anche quelli per contradaioli...
di Augusto Mattioli
SIENA. I dopo palii di quest’anno, oltre alle feste dei contradaioli, hanno messo in evidenza comportamenti che sanno molto di tifoseria. Tanto che in alcune contrade hanno dovuto discutere in assemblea di comportamenti diciamo non “palieschi”.
In passato le prese in giro tra contradaioli dopo una “purga” erano la normalità. Oggi la sconfitta non viene accettata così come sono eccessive le prese in giro di chi vince. Le contrade, che sono cresciute molto come afflusso di persone nei giorni del palio {ma non durante l’anno, nonostante varie iniziative), non sembrano essere in grado di controllare comportamenti di singoli o di gruppi che hanno creato preoccupazioni e tensioni, sciupando nelle contrade vincitrici l’atmosfera della festa.
Certi comportamenti dei contradaioli vincitori o ripurgati sono un campanello d’allarme per la nostra festa, quasi perfetta organizzativamente, ma meno attenta alle cose che fanno tradizione, che avrebbe bisogno di guardarsi un po piu dentro per capire le manchevolezze nel rapporto con i contradaioli soprattutto più giovani. Ma non solo.
Per questo lanciamo una proposta: assieme ai corsi per tamburini e alfieri forse è il momento di organizzare dei corsi anche per i contradaioli, insegnando loro la storia, la tradizione, l’appartenenza. Ma soprattutto il rispetto.