Previsti altri 257 milioni di investimenti nella nostra regione
FIRENZE. L’agenda digitale della Toscana scrive una nuova pagina e lancia la sfida operativa della banda ultralarga nelle cosiddette aree bianche, cioè quelle ignorate dal mercato e dove, in una regione come la nostra, fatta di tanti borghi e piccoli comuni, riguarda tanti cittadini e imprese.
La buona notizia è arrivata da poco: la giunta regionale ha dato il via a un accordo che prevede una conferenza unica di servizi tra i Comuni e gli enti più diversi, dall’Anas ai Parchi e le Soprintendenze, in testa la Regione, per snellire e velocizzare le autorizzazioni necessarie ai microscavi o alla posa di cavi aerei per portare la fibra ottica in tutte le frazioni, quelle più piccole e isolate.
Il provvedimento è stato proposto in giunta dall’assessore regionale Vittorio Bugli, che ha messo in risalto il fatto che l’accordo serve a velocizzare i tempi per gli scavi, superando l’impasse legato alle trafile per il rilascio dei permessi.
L’importanza di fare velocemente risulta evidente, perché la possibilità di essere in rete costituisce un fattore di competitività indiscutibile. Nell’era digitale, infatti, una moderna autostrada telematica vale moltissimo e l’accesso ad internet veloce è un’infrastruttura essenziale per lo sviluppo economico di un territorio. Per questo la Regione, assieme al ministero allo sviluppo economico, ha deciso da tempo di investire nel progetto risorse importanti.
Dal 2011 in poi, molti sono stati gli interventi, prima con la banda larga: oltre 87 milioni spesi e 1.251 borghi e frazioni interessate. Qualche mese fa è stata la volta della banda ultralarga: 257 milioni di investimenti (120 dalla Regione ed il resto dal governo) tra fondo nazionale di sviluppo e coesione e fondi europei Fser e Feasr, compresi i 29 milioni del progetto pilota avviato nel 2015 in undici comuni (Santa Croce sull’Arno, Cerreto Guidi, Altopascio, Campo nell’Elba, Roccastrada, Capalbio, Pomarance, Porcari, Bientina, Castel del Piano, San Marcello Pistoiese) ed ora quasi concluso.
Quindi, oggi la buona notizia si può riassumere così: entro il 2020 in Toscana ovunque internet veloce! Nel nuovo intervento tutti i comuni toscani, almeno con un borgo o una frazione, sono coinvolti (anche i grandi capoluoghi). Saranno coperte anche la quasi totalità delle case sparse. I lavori, suddivisi in quattro lotti, saranno ultimati entro tre anni. Il primo – 55 Comuni interessati, oltre mille località e i primi cantieri pronti a partire – si concluderà nel 2018. Complessivamente sono 6.028 diversi interventi e l’obiettivo è cablare ad almeno 100 Mbit al secondo, il che vuol dire che in qualche località si potrà navigare anche più velocemente, 364 mila edifici tra abitazioni, uffici e aziende e 784 mila toscani, ovvero un quinto della popolazione regionale che ora su internet naviga con difficoltà o molto più lentamente. Si tratta del 70 per cento delle aree bianche di tutta la Toscana. Al restante 30 per cento sarà comunque assicurata una copertura ad almeno 30Mbs.
La gara, che vede la Toscana tra le prime a partire, ha coinvolto sei regioni in un bando da 1,4 miliardi di euro e si è conclusa il 16 giugno 2017 con la stipula del contratto con Open Fiber, la società che si è aggiudicata tutti e quattro i lotti. La rete realizzata rimarrà di proprietà pubblica.
Sarà data priorità, nella scelta della sequenza dei cantieri, ai comuni con la maggior densità di imprese, agricole o industriali. L’intervento sarà capillare. Più che con la banda larga, la fibra stavolta arriverà vicinissima alle abitazioni, a non più di quaranta o cinquanta metri. Ma i disagi saranno limitati perché si cercherà quanto più possibile di riutilizzare infrastrutture già esistenti, ovvero cavidotti e canaline che si trovano già sottoterra, pubblici o utilizzati da altri operatori. Dove invece uno scavo sarà necessario, la trincea sarà comunque davvero piccola: profonda non più di quaranta centimetri e larga venti, ai bordi della carreggiata.
«Come è facile comprendere – commenta il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Leonardo Marras – si tratta di una vera e propria rivoluzione infrastrutturale, che porterà più competitività in tutti i territori della Toscana e assume i caratteri di una grande operazione di democratizzazione delle risorse telematiche. Inoltre, cosa non affatto trascurabile, l’esistenza di condizioni favorevoli anche nelle più sperdute frazioni della regione, potrà servire a contrastare lo spopolamento e l’impoverimento di quelle zone, a partire dai piccoli borghi e dalla montagna. La giunta regionale – conclude Marras – ed in particolare l’assessore Bugli, da sempre molto impegnato su queste tematiche, sta facendo davvero un ottimo lavoro”.
«L’anno scorso – ha detto Vittorio Bugli in occasione di un recente convegno – abbiamo portato la banda larga ovunque e quando nei mesi scorsi abbiamo predisposto la gara per l’ultralarga ci eravamo posti l’obiettivo di coprire con il nostro intervento nelle aree svantaggiate l’88 per cento della popolazione, consentendo almeno alla metà di navigare ad una velocità superiore a 100 Mbit. Una percentuale e una velocità già alte. Ma alla fine si andrà addirittura oltre: ci siamo infatti accordati con chi ha ricevuto l’appalto affinché la copertura sia al 99 per cento della popolazione, con l’88 per cento in grado di navigare almeno a 100 Mbit».