Diritti ampliati, persona al centro e stop ai limiti di età per l’erogazione dei servizi
FIRENZE. Una nuova legge sulla disabilità che mette al centro la persona e che si fa carico del suo progetto di vita. L’ha appena approvata il Consiglio regionale dopo un lungo lavoro di tessitura e approfondimento della commissione sanità guidata da Stefano Scaramelli (Pd).
Il nuovo testo tende a dare un nuovo quadro normativo complessivo alle politiche che regolano la vita delle persone con disabilità, tenendo dentro principi cardine e ampliando i diritti. Non ci sono più gli schemi legati all’età; vengono tolti i limiti anagrafici per stare nei centri di socializzazione. Il che significa che i servizi non si interromperanno al compimento dei 65 anni di età o non prenderanno avvio solo al compimento del diciottesimo anno. L’assistenza continuerà e la persona anziana non verrà sradicata, ma gli verrà garantita la permanenza nell’ambiente in cui vive, affermando così il ruolo importante della vita indipendente.
Altro punto centrale è il richiamo forte all’eliminazione delle barriere che ostacolano l’esercizio autonomo di ogni attività, e alla promozione della partecipazione alle attività culturali, ludiche e sportive delle persone con disabilità, per consentire una piena manifestazione delle loro potenzialità.
L’obiettivo del testo, come ha anche sottolineato il presidente Scaramelli in aula durante il dibattito prima dell’approvazione, è quello di diffondere una nuova cultura in materia, per permettere a queste persone di godere pienamente di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali e assicurare le migliori condizioni di vita possibile.
La legge semplifica le procedure di accertamento delle condizioni di disabilità e punta essenzialmente al progetto di vita che è la prima cosa da essere elaborato dopo la presa in carico dei servizi. Si tratta di principi innovativi che fanno da piattaforma anche per le politiche future e che mettono la Toscana all’avanguardia nella gestione del pianeta disabilità. Una normativa evoluta che si occupa del ‘durante’, in piena sintonia con la politica nazionale del “Dopo di noi”.
Una legge che, come ha detto Massimo Toschi, consigliere per le politiche sulla disabilità del presidente della Regone è “Una rivoluzione culturale e di linguaggio, la cui pietra angolare è il lemma ‘persona’: i disabili sono persone e questa parola chiave apre scenari nuovi. Le
persone disabili pongono la questione dei diritti sociali; le persone disabili domandano il progetto di vita indipendente”.
E proprio a pochi giorni dall’approvazione della legge toscana, si è svolta nella sede di Spazio Reale a Campi Bisenzio la terza edizione della Conferenza regionale sulla disabilità (a questo link i dettagli: http://www.toscana-notizie.it/-/conferenza-regionale-disabilita-l-accessibilita-declinata-in-tutti-i-settori ).
«In questi anni – ha detto l’assessore regionale Stefania Saccardi – sulle riforme per la disabilità non abbiamo mai fatto passi indietro. Solo qualche esempio: abbiamo rifinanziato con 9 milioni il Progetto Vita Indipendente, e abbiamo raddoppiato le risorse arrivate dal governo per il Dopo di noi».