Convegno diocesano de l
di giorgio mancini
VOLTERRA – Si è svolto il primo convegno diocesano de l’Araldo/Toscana Oggi, organizzato dall’Ufficio per le Comunicazioni Sociali della diocesi di Volterra, presso l’antico seminario vescovile. Una giornata di incontro e di studio per i lettori e gli abbonati di questi due giornali, che escono insieme ogni settimana da anni. Il tema del convegno era racchiuso in un titolo alquanto suggestivo: Una chiesa Una diocesi Un giornale. Molti i partecipanti che hanno raccolto l’invito; sono stati presenti, per tutta la giornata dei lavori, coordinati da don Armando Volpi, anche il vescovo di Volterra, monsignor Alberto Silvani, e il direttore di Toscana Oggi, Andrea Fagioli. Se il vescovo ha sottolineato “l’importanza e il gusto di incontrarsi”, il direttore del giornale, tra i molti temi affrontati, ha ribadito che Toscana Oggi è un giornale locale, ma con uno sguardo globale, per la sua ecclesialità, regionalità, per la popolarità, l’unitarietà e il radicamento sul territorio con le sue sedici edizioni, ciascuna di otto pagine, con le cronache diocesane scritte con professionalità, ispirate ai valori umani e cristiani, per dare voce agli “ultimi”, come nel caso, appunto, de l’Araldo di Volterra.
Non poteva non essere affrontato, in un convegno come questo, anche il problema della crisi della carta stampata, ormai sempre più tangibile. I dati ufficiali che ne sono scaturiti, parlano che in pochi anni la vendita dei giornali a tutti i livelli, si è, in pratica, dimezzata. Avanza internet, ma in modo incontrollato, anche per quanta riguarda la veridicità della notizia e, al tempo stesso, anche la televisione non è molto seguita dai giovani, il target medio invecchia velocemente, tanto da far cambiare, spesso, i palinsesti. Il futuro prossimo sarà solo dei giornali online? Forse, ma gli anziani di oggi non usano internet. Se mezzo secolo fa, in Italia, c’era ancora l’analfabetismo, quello informatico di oggi scomparirà col cambio generazionale. Monsignor Alberto Silvani ha invitato a riflettere, ponendosi e ponendo la domanda di cosa poter fare per parlare alle persone.
All’interno di un lungo corridoio del palazzo del seminario era stata allestita una mostra con gigantografie di alcune prime pagine di storici numeri de l’Araldo, che è nato nel 1925. Fra tre anni compirà novant’anni. A sfogliarlo non li dimostra, ma i segni dei tempi, forse, obbligheranno a qualche innovazione e restyling.
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