Tentare di superare la crisi senza licenziamenti e chiusure
di giorgio mancini
VOLTERRA – Sembra tracciata, da ieri, la strada per il Santa Chiara, in una giornata lunga e difficile, sia in termini atmosferici che in quelli politico e sindacali. Tutto è iniziato nella prima mattina di lunedì , 11 febbraio, con l’incontro in Prefettura a Pisa, convocato “per il tentativo di conciliazione finalizzato a dar seguito alla procedura di raffreddamento”, come richiesto dai sindacati, a seguito dello stato di agitazione del personale dell’Azienda Pubblica Servizi alla Persona Santa Chiara di Volterra e, successivamente, con l’accordo firmato davanti al Prefetto Francesco Tagliente, dai sindacalisti Fp/Cgil Michele Orsi, Fp/Cisl Cinzia Ferrante, Fpl/Uil Brunello Fidanzi e Anna Maria Saltarello, dal presidente dell’APSP Renato Bacci e dal direttore Fabrizio Calastri. La maratona è terminata con un lunghissimo consiglio comunale a Volterra, per parlare esclusivamente di questo problema, in un clima rovente, dove è stata bocciata la richiesta di dimissioni proposta dalle minoranze. Il percorso di rilancio del Santa Chiara, quindi, non si ferma ed è più che mai confermata la fiducia all’attuale Cda, dopo che è stata raggiunta la conciliazione in Prefettura con i sindacati. Il Santa Chiara è passato da essere una semplice Casa di Riposo ad un’Azienda polivalente che, come baricentro, ha pur sempre l’accoglienza e l’assistenza all’anziano, ma che guarda anche ad altre opportunità. Si è passati dalla gestione dell’emergenza profughi del Nord Africa, all’attivazione delle cure intermedie, oltre alla gestione dell’Informagiovani, al progetto Sla o ai ricoveri di sollievo. Nonostante ciò, la crisi finanziaria dell’Ente, che viene da lontano, da anni di gestioni in passivo, non è scongiurata e quindi bisogna correre ai ripari. In consiglio comunale è passato, col voto della Lista Civica e Popolo per Volterra, un ordine del giorno finalizzato a rinnovare la fiducia al Presidente e all’attuale Cda, appoggiando le iniziative di rilancio dell’Ente, contemplate nel piano strategico aziendale. Per la prima volta, infatti, l’azienda pubblica si propone come obiettivo di rilancio un vero e proprio piano industriale, in modo da poter essere più solida, con una visione in prospettiva. La situazione dell’Ente non è infatti rosea, e si fanno sentire le decisioni della Asl, che dall’estate scorsa hanno voluto la diminuzione dei posti letto in convenzione, insieme alla mancata attivazione della RASD, che avrebbe potuto portare fino a 40 pazienti psichiatrici. Nella splendida sala del Consiglio, si sono ripetute più volte, da parte di alcuni del pubblico, applausi o commenti di protesta ad alta voce, proprio mentre si cercava di salvare dei posti di lavoro e una struttura socio-sanitaria, nonostante che il sindaco Marco Buselli cercasse di calmare gli animi.