Tamburini, presidente del Consorzio 2 Alto Valdarno, prende posizione sul Pit
Il ruolo di tutela idrica dei vigneti. «Quasi sempre le sistemazioni adottate, i sistemi drenanti realizzati, la manutenzione costante del reticolo idraulico interno od adiacente al vigneto, i sistemi di conduzione e lavorazione, la copertura vegetale, le lavorazioni agronomiche, l’azione meccanica di “trattenimento” svolta dagli apparati radicali, favoriscono l’assorbimento dell’acqua nel terreno, rallentano il deflusso , ne assicurano una regolare regimazione e deflusso in zone collinari spesso molto sensibili sotto il profilo idrogeologico». «Oltre all’aspetto economico del sistema vino, i vigneti rappresentano un elemento importante e fondamentale nell’assetto idrogeologico dei territori. I vigneti caratterizzano i nostri paesaggi, sono una delle più importanti immagini ed elementi qualificanti della Toscana».
Grande attenzione alle regimazioni. Ovviamente non c’è mai da accontentarsi e migliorare è sempre possibile. «L’importante per quanto riguarda la regimazione idrica è di interrompere il deflusso per lunghi tratti dell’acqua con scoline che seguano con giuste pendenze le curve di livello. Ma questo i nostri agricoltori lo sanno bene, da sempre».
Il paesaggio da sempre frutto dell’opera dell’uomo. Dunque i vigneti non si possono criminalizzare, né tanto meno pensare di congelare la loro crescita. «Territorio e paesaggio non sono elementi statici ma fortemente influenzati dalle attività antropiche che si sono succedute negli anni. Quello che oggi appare e che caratterizza la Toscana è una sintesi complessa della componente geomorfologica, climatica, biocenotica, delle attività e realizzazioni strutturali ed infrastrutturali, delle piantagioni, coltivazioni e sistemazioni idraulico agrarie e forestali che sono state fatte».
Addio agricoltura senza vigneti. Pensare ad una Toscana senza vigneti non ha senso. «Intere colline e territori che sarebbero automaticamente marginalizzati, abbandonati, coperti di spinaie, rovi, senza alcuna regimazione idrica aumenterebbe in queste zone il rischio idrogeologico con ripercussioni negative dirette e gravi danni a valle».
Collaborazione con le aziende agricole. E proprio nell’ottica di migliorare la manutenzione idrogeologica del territorio agricolo, «il Consorzio 2 Alto Valdarno sta sviluppando rapporti con le aziende agricole e forestali delle diverse zone in cui opera affidando loro, ove possibile, l’esecuzione degli interventi di manutenzione ordinaria, sviluppando utili sinergie con le imprese agricole per migliorare il presidio del territorio e la prontezza degli interventi».