Moige: "Inaccettabile pagare le tasse sul reddito destinato alle spese dei figli"
ROMA. Si è parlato molto di assegno unico, con una querelle che ha suscitato clamore tra le istituzioni e le famiglie. Tagliare i fondi mensili del ‘’sussidio’’ dedicato ai genitori italiani sarebbe una ulteriore ingiustizia, anche se la cifra dell’assegno unico, tra somma destinata, vincoli reddituali e tagliola ISEE, non copre tutti i costi che i nuclei familiari devono sostenere per crescere ed educare i propri bambini.
Secondo quanto emerge da una recente indagine di Federconsumatori, il costo annuo per ogni figlio a carico si struttura in una forbice tra un minimo di 7.431 euro ad un massimo di 17.585 euro.
Il tasso di natalità è in drammatico calo e tra le prime cause vi è proprio la discriminazione fiscale che coinvolge la maggiorparte delle famiglie in Italia, tassate “ingiustamente’’ sulle spese destinate ai figli.
“Occorre considerare il nucleo familiare come un’impresa produttiva che genera, educa e fa crescere i figli che sono la principale ‘’infrastruttura’’ del nostro futuro. Lasciamo alla politica e ai tecnici del governo l’uso dello strumento più opportuno: assegno unico, quoziente familiare o detrazioni dal reddito. Sin dalle sentenze monito della Corte costituzionale degli anni 70 chiediamo una revisione sistematica della fiscalità che non discrimini i genitori. Quest’anno, in piena emergenza denatalità e povertà familiare chiediamo una finanziaria dedicata in primis ai nuclei genitoriali”, dichiara Antonio Affinita, direttore generale Moige -Movimento Italiano Genitori.