All'inaugurazione l'economista Fiorella Kostoris e il vescovo Lorenzo Leuzzi
ROMA. “Il sistema universitario italiano negli ultimi anni ha subito profonde trasformazioni, soprattutto per effetto della graduale introduzione delle nuove norme contenute nella riforma Gelmini. Il processo non è ancora terminato: molte sono state le polemiche e alcune perplessità continuano a manifestarsi”. Così il Rettore dell’Università degli studi ‘Niccolò Cusano’, Fabio Fortuna, nel discorso pronunciato durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico, dove sono intervenuti l’economista Fiorella Kostoris e il vescovo ausiliare di Roma, Lorenzo Leuzzi.
“Il tema dei finanziamenti- prosegue Fortuna- e’ sicuramente centrale e, purtroppo, sembra che non sia mai stato preso in seria considerazione. Negli ultimi anni, le risorse destinate al sistema universitario sono costantemente diminuite e questo non è più tollerabile nemmeno considerando le difficoltà congiunturali. Non si capisce come si possa conciliare la volontà di migliorare il livello di competitività internazionale dei nostri atenei con la limitatezza sempre maggiore delle risorse da impiegare per le loro attività di ricerca e didattica”. Il recente decreto istruzione, sottolinea il rettore, “ha confermato questa contraddizione, dal momento che non ha previsto lo stanziamento dei 41 milioni di euro che dovevano essere attribuiti agli atenei più meritevoli. Il ministro però- conclude il Rettore Fortuna- ha dichiarato che conta di recuperarli nella legge di stabilità”.
Ospite all’inaugurazione Fiorella Kostoris, economista e membro del consiglio direttivo dell’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca). E’ stata la crisi economica nel nostro Paese il tema centrale della sua lectio magistralis, dal titolo ‘Capitale umano e crescita economica in Italia’. Come si rapporta all’università? “Il capitale umano che noi ereditiamo con il nostro Dna e dal nostro ambiente familiare e sociale- spiega Kostoris- viene poi ulteriormente accresciuto dagli investimenti dell’istruzione, prima a livello scolastico quindi universitario. Questo investimento- prosegue- ha un grande valore per l’individuo ma anche per la società nel suo insieme, perché contribuisce alla crescita della produttività e per questa via dello sviluppo economico”.
“Il tema dei finanziamenti- prosegue Fortuna- e’ sicuramente centrale e, purtroppo, sembra che non sia mai stato preso in seria considerazione. Negli ultimi anni, le risorse destinate al sistema universitario sono costantemente diminuite e questo non è più tollerabile nemmeno considerando le difficoltà congiunturali. Non si capisce come si possa conciliare la volontà di migliorare il livello di competitività internazionale dei nostri atenei con la limitatezza sempre maggiore delle risorse da impiegare per le loro attività di ricerca e didattica”. Il recente decreto istruzione, sottolinea il rettore, “ha confermato questa contraddizione, dal momento che non ha previsto lo stanziamento dei 41 milioni di euro che dovevano essere attribuiti agli atenei più meritevoli. Il ministro però- conclude il Rettore Fortuna- ha dichiarato che conta di recuperarli nella legge di stabilità”.
Ospite all’inaugurazione Fiorella Kostoris, economista e membro del consiglio direttivo dell’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca). E’ stata la crisi economica nel nostro Paese il tema centrale della sua lectio magistralis, dal titolo ‘Capitale umano e crescita economica in Italia’. Come si rapporta all’università? “Il capitale umano che noi ereditiamo con il nostro Dna e dal nostro ambiente familiare e sociale- spiega Kostoris- viene poi ulteriormente accresciuto dagli investimenti dell’istruzione, prima a livello scolastico quindi universitario. Questo investimento- prosegue- ha un grande valore per l’individuo ma anche per la società nel suo insieme, perché contribuisce alla crescita della produttività e per questa via dello sviluppo economico”.
Parlando della crisi economica italiana in generale, invece, l’economista Fiorella Kostoris sottolinea che il nostro Paese ha avuto una recessione che dura da circa sei anni “e che proviene peraltro da una fase di ristagno economico lungo quasi venti”. E adesso? “Nel terzo trimestre di quest’anno- spiega ancora- la recessione sembra essersi fermata: per la prima volta abbiamo avuto un trimestre a crescita zero, che non è crescita ma neppure decrescita. Contiamo che il quarto trimestre dell’anno corrente esibisca anch’esso una crescita non negativa, e speriamo che l’anno prossimo ci sia un’evoluzione al rialzo che mediamente dovrebbe arrivare intorno allo 0,5% della crescita del Pil”.