SIENA. Un celebre saggio di semiologia dell'arte di Omar Calabrese, docente della facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Siena, si trasforma in spettacolo in occasione della 31a edizione del festival umbro "Segni barocchi".
L'opera sarà messa in scena venerdì (17 settembre), presso il Complesso museale di San Francesco, a Montefalco (Pg), dalla compagnia "La società dello spettacolo", con il titolo "1610-2010. Il neobarocco".
Prima dell'evento teatrale, Calabrese terrà una conferenza, presso il teatro san Filippo Neri, sempre a Montefalco, nella quale ripercorrerà il concetto di "neobarocco", da lui utilizzato in occasione della pubblicazione del libro, 23 anni fa, per capire se esso sia ancora attuale.
Dice Calabrese: "L'assetto della nostra cultura è ancora neo-barocco, cioè le forme delle rappresentazioni artistiche, letterarie, musicali, dei media, ma anche delle scienze seguono il principio della complessità e dell'irregolarità contro quello della regolarità e della semplificazione. Tuttavia, molte cose sono anche mutate, e quel testo non dovrebbe essere scritto, oggi, alla stessa maniera. Innanzitutto, la mentalità "neobarocca" di oggi si fonda su almeno due principi negativi, rispetto a quelli positivi di una volta: la bizzarria e l'assurdo sono pratiche che hanno perduto il senso dell'innovazione di gusto, e si presentano come scarsamente dotate di valore estetico; ci si dirige verso l'anomalia a tutti i costi".
Nello spettacolo "1610-2010. Il neobarocco" il lavoro della compagnia consiste nel fare migrare in scena i contenuti filosofici del testo di Calabrese, proseguendo in un'operazione iniziata tre anni orsono con Baudrillard, e proseguita con Derrida. La realizzazione teatrale vuole insistere sulla trasversalità del concetto di "neobarocco" dalle arti ai media, e sulla sua capacità di riflettere sull'esistenza di una estetica sociale a livello di massa.
L'opera sarà messa in scena venerdì (17 settembre), presso il Complesso museale di San Francesco, a Montefalco (Pg), dalla compagnia "La società dello spettacolo", con il titolo "1610-2010. Il neobarocco".
Prima dell'evento teatrale, Calabrese terrà una conferenza, presso il teatro san Filippo Neri, sempre a Montefalco, nella quale ripercorrerà il concetto di "neobarocco", da lui utilizzato in occasione della pubblicazione del libro, 23 anni fa, per capire se esso sia ancora attuale.
Dice Calabrese: "L'assetto della nostra cultura è ancora neo-barocco, cioè le forme delle rappresentazioni artistiche, letterarie, musicali, dei media, ma anche delle scienze seguono il principio della complessità e dell'irregolarità contro quello della regolarità e della semplificazione. Tuttavia, molte cose sono anche mutate, e quel testo non dovrebbe essere scritto, oggi, alla stessa maniera. Innanzitutto, la mentalità "neobarocca" di oggi si fonda su almeno due principi negativi, rispetto a quelli positivi di una volta: la bizzarria e l'assurdo sono pratiche che hanno perduto il senso dell'innovazione di gusto, e si presentano come scarsamente dotate di valore estetico; ci si dirige verso l'anomalia a tutti i costi".
Nello spettacolo "1610-2010. Il neobarocco" il lavoro della compagnia consiste nel fare migrare in scena i contenuti filosofici del testo di Calabrese, proseguendo in un'operazione iniziata tre anni orsono con Baudrillard, e proseguita con Derrida. La realizzazione teatrale vuole insistere sulla trasversalità del concetto di "neobarocco" dalle arti ai media, e sulla sua capacità di riflettere sull'esistenza di una estetica sociale a livello di massa.