FIRENZE. Dall’Associazione Guide Turistiche della Toscana riceviamo e pubblichiamo.
“Presidente Rossi, Assessore Ciuoffo, no, non ci siamo, per niente. Tutto da rifare per l’Associazione Guide Turistiche della Toscana. Dopo l’approvazione del testo sul turismo da parte del Consiglio Regionale con una velocità da sfidare i TGV francesi, tutti (o quasi) plaudono alla approvazione del testo tranne l’Associazione Guide Turistiche, e a ragion veduta, diciamo noi.
I motivi sono molteplici ma ne elenchiamo solo alcuni, quelli più eclatanti che avrebbero dovuto far riflettere in primis l’organo politico della Regione, forse più attento e proiettato in altre faccende politiche e poi quello amministrativo. Proprio quest’ultimo aveva sottolineato molti aspetti di incostituzionalità del testo ma, tant’è, si va avanti tanto non è importate come si fa ma quanto si fa, è la società dei numeri e non dei contenuti!
Si inserisce una cabina di regia, si chiamano tutti ai tavoli tranne i professionisti, come se questi ultimi avessero come unico scopo della loro vita il guadagno, a tutti i costi, ma mai la necessità di partecipare a scelte sulle quali forse qualche suggerimento lo potrebbero pure dare.
Si parla di controlli ma non si fa riferimento alcuno a chi deve controllare, così la confusione di ruoli porta inevitabilmente all’anarchia e all’abusivismo: nessuno sa e nessuno controlla, e probabilmente questo è proprio ciò che si vuole, così che nessuno può essere tacciato di controllore o di occhio indiscreto!!!
Ma la questione fondamentale è che la Regione, ancora una volta, ha perso una grande occasione di essere protagonista, al contrario di quanto fa il Ministero, nella ridefinizione di quella figura importante come quella della Guida Turistica. La Regione, con il suo 7 o 10 per cento di PIL legato al turismo, avrebbe dovuto sfidare, con uno scatto di orgoglio e autorevolezza, le inenarrabili e scandalose pantomime del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, quelle pantomime che oramai hanno generato mostri legislativi come l’art 3 della legge 97/2013 che permette alle guide di “scorrazzare” in tutta Italia, tranne che esercitare nei siti di particolare importanza dove è richiesta una specializzazione, come se la guida avesse due modalità di espletare la sua professione e di distinguere siti culturali fra quelli di serie A e quelli di serie B.
Ma non basta: con la nuova legge, addirittura, molti di noi, dopo aver esercitato per anni la professione di Guida Turistica, con dedizione, avendo superato esami seri e rigorosi, dopo aver pagato tasse e contributi per gli anni di esercizio, si vedono azzerare l’ abilitazione e imporre un riconoscimento di questa attraverso fantomatici titoli ed altri certificati truffa. Siamo in Italia, bellezza! E che bellezza!. E che dire dei circa 400 “pellegrini” che da ogni parte d’Europa hanno come unica aspirazione arrivare in Italia e fare la guida senza aver mai studiato la nostra cultura e senza che nessuno ne abbia mai verificato le competenze, senza aver mai pagato un centesimo di tasse in Italia pur “sfruttando” il nostro patrimonio. D’altronde Franceschini lo disse a noi Guide in Palazzo Vecchio che se non trovavamo da lavorare in Italia ci potevamo trasferire in Slovenia, e forse è l’unica scelta che ci resta.
Presidente Rossi, domenica lei sarà a Roma insieme a molti altri esponenti del PD, vedrà Franceschini, Gozi, Renzi, alcuni dei protagonisti di questa condanna a morte, di questa distruzione organizzata e programmata con cinismo, a tavolino, insieme ai burocrati e ai lobbisti europei. Abbiamo un messaggio per Lei e per gli altri: forse la sua ascesa politica alla Segreteria potrebbe ripartire avendo a cuore un concetto fondamentale, legalità, rispetto di chi lavora senza mai chiedere nulla allo Stato, anzi dà allo Stato non solo in termini economici ma soprattutto professionali, illustrando con dedizione e competenza il grande patrimonio tutelato dall’articolo 9 della Costituzione.
Un suggerimento, nel caso si volesse perfezionare l’articolo 9 della Costituzione, si potrebbe modificare aggiungendo che lo Stato tutela il patrimonio e chi lo illustra, valorizzandolo, essendo esso stesso patrimonio immateriale di memoria e cultura. E’ stato calpestato ogni diritto al lavoro, siamo stati ridicolizzati agli occhi dell’opinione pubblica definendoci come “ciceroni”, abbiamo perso ogni speranza di essere ascoltati ma una cosa non abbiamo ancora perso, la nostra dignità di Guide Turistiche professioniste”.