FIRENZE. Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza una mozione, proposta da Sd, Verdi e Gruppo Misto, che invita la Giunta regionale “ad attivarsi presso il Governo e il Parlamento” affinché siano modificati gli indirizzi del decreto con il quale si interrompe di fatto il percorso di stabilizzazione dei lavoratori precari dell’Università. Hanno votato a favore i gruppi del centrosinistra, astenuti Fi-Pdl e Af, mentre An-Pdl e Udc non hanno partecipato al voto. Ad illustrare l’atto è stato il capogruppo dei Verdi, Mario Lupi. “Nei tre atenei toscani – ha spiegato – ci sono 193 unità di personale tecnico amministrativo con rapporto di lavoro di collaborazione a progetto o a tempo determinato che hanno anzianità di servizio rilevanti e che sono in possesso dei requisiti per la stabilizzazione così come previsto dalla Finanziaria 2008. Il loro futuro, però, è messo a rischio dalla recenti disposizioni del governo che prevede che dal prossimo 30 giugno terminino tutti i rapporti di lavoro precario”. A rendere più difficile il processo di stabilizzazione, ha ricordato Lupi, c’è anche il caos graduatorie prima pubblicate e poi bloccate a Siena e Pisa, mentre a Firenze è stato sospeso il procedimento di pubblicazione delle graduatorie.
Fabiana Angiolini (Pd) ha detto di approvare “il merito dei contenuti della mozione”. Anche Luca Ciabatti (Prc) ha parlato di iniziativa condivisibile “anche se probabilmente il problema riguarda non solo l’Università ma tutto il comparto della pubblica amministrazione”.
Di “vicenda imbarazzante” ha invece parlato Marco Carraresi (Udc), che ha lamentato “la clamorosa assenza della Giunta regionale rispetto ai problemi finanziari delle Università toscane”. In assenza di chiarezza “circa i rapporti tra Giunta e Università sulle questioni economiche e finanziarie” Carraresi ha invitato il Consiglio regionale a non esprimersi sulla mozione.
Stefania Fuscagni (Fi-Pdl) ha sottolineato “una certa confusione” rispetto alla certezza di poter determinare quanto del personale precario ha svolto regolari concorsi. “O si rinvia la discussione per approfondire la questione – ha detto – oppure esprimeremo un voto di astensione”.
Gino Nunes (Pd) ha annunciato il suo personale voto a favore “solo se parliamo di precari che sono tali pur avendo vinto un regolare concorso. In caso contrario il mio voto sarà contrario”. Paolo Marini (Pdci) ha sottolineato che la mozione “fa riferimento ad una legge dello Stato che precisa i percorsi per l’assunzione dei precari”.
Marco Cellai (An-Pdl) ha chiesto il rinvio della discussione “per verificare il merito delle problematiche sollevate dalla mozione”. D’accordo con la richiesta di rinvio si è detto, “anche per il silenzio della Giunta regionale”, Alberto Magnolfi (Fi-Pdl). “Il centrodestra poteva informarsi prima sui contenuti della mozione e sulla loro correttezza”, ha replicato Alessia Petraglia (Sd). Il Consiglio regionale ha poi votato sulla richiesta di rinvio della discussione, respingendola.
L’assessore Eugenio Baronti ha affermato che “la Giunta regionale non sfugge davanti ai problemi dell’Università” e ha assicurato che “non finanzierà o tapperà buchi; i piani di risanamento degli atenei, però, non devono ricadere tutti sulle spalle dei ricercatori e dei precari”.
Fabio Roggiolani (Verdi) ha invitato il centrodestra ad affrontare la discussione in maniera costruttiva: “Siamo davanti ad una crisi economica pesante che mette in ginocchio anche grandi imprese. La vicenda dei precari dell’Università va vista anche in questo quadro drammatico”.
In dichiarazione di voto, Marco Cellai (An-Pdl) ha detto che “la mozione contiene un attacco al governo e quindi non può avere il nostro voto. Anzi, non parteciperemo al voto”. Stesso annuncio di non partecipazione al voto anche da parte di Marco Carraresi (Udc): “Avrei preferito una soluzione condivisa e non il muro contro muro che il centrosinistra preferisce su molti atti”.